La Consob a Savona, il caso incompatibilità: «Ci sono precedenti»

Mercoledì 6 Febbraio 2019 di Diodato Pirone
La Consob a Savona, il caso incompatibilità: «Ci sono precedenti»
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Con un consiglio dei ministri lampo il governo ha avviato le procedure per la nomina del professor Paolo Savona alla presidenza della Consob, sciogliendo così uno dei nodi che hanno diviso per settimane la maggioranza gialloverde. Una soluzione resa possibile anche grazie al via libera del Colle.
Il premier Giuseppe Conte assumerà l’interim del ministero degli Affari Europei quando ci sarà l’insediamento ufficiale del ministro all’authority.
Secondo il leader leghista Matteo Salvini il nome di Savona «è una garanzia». Dura, invece, la reazione dell’opposizione. Il Pd attacca parlando di «incompatibilità» del passaggio diretto dal governo a quella di presidente dell’Autorità di vigilanza dei mercati. In effetti per le leggi Frattini e Madia che prevedono varie gradi di incompatibilità fra le cariche di governo e quelle pubbliche e, più in generale, per i pensionati, la nomina di Savona appare assai tirata per i capelli. La maggioranza replica citando casi di precedenti, in particolare quello di Giuseppe Vegas che planò alla Consob direttamente dall’incarico di viceministro del Tesoro. 

I RICORSI
Malgrado una secca bocciatura politica i partiti di opposizione non sembrano lavorare a ricorsi formali presso i Tar e il Consiglio di Stato. «Lega e M5S, per gli amici, sono pronti a tutto...», commenta il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato. «È inaudito - protesta il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci - che M5S-Lega, in una logica di ferrea spartizione di poltrone, scarichino sul Capo dello Stato la responsabilità di sottolineare le palesi incompatibilità di Savona». Contro la nomina anche il candidato segretario dem Nicola Zingaretti che parla di «mediazione pericolosa per l’Italia».
Dal tono più sfumato le critiche che vengono da Forza Italia. Silvio Berlusconi prima definisce Savona «una persona competente», poi legge nella sua scelta l’intenzione di «defilarsi dal governo» prima di una «tempesta economica che si sta scatenando», di cui, secondo il Cavaliere «oggi si vedono solo le avvisaglie». Sarcastica Mara Carfagna: «Savona passerà agli annali come l’uomo del ‘piano B’. Il suo ‘piano B’ prevedeva l’uscita dall’euro. Era un ‘piano B’ la nomina al ministero per le Politiche europee dopo che era stato destinato all’Economia. Lui stesso oggi rappresenta il ‘piano B’ della maggioranza per la Consob». L’ex ministro azzurro fa implicito riferimento a Marcello Minenna, per settimane è stato in pole position per questa carica, forte del sostegno dei 5S. Durante il Consiglio è stato avvistato al telefono, a due passi da Palazzo Chigi. Si parla di lui come possibile futuro segretario generale. Tuttavia, anche in questo caso non tutto sembra filare liscio visto che Minenna dovrebbe sostituire Giulia Bertolozzo, nominata appena il giugno scorso.
Savona arriverà alla Consob solo dopo che il decreto di nomina sarà firmato dal Colle per la ratifica, non prima che si siano espresse le commissioni parlamentari, sia pure con un parere non vincolante. Una volta dimessosi dal suo incarico ministeriale, Conte dovrebbe assumere l’interim degli Affari Ue. Ma non ci sono certezze assolute: ambienti parlamentari riferiscono che la delega agli Affari Europei potrebbe andare anche al ministro degli esteri Moavero Milanesi. Che quel ministero ha occupato con il governo Monti.
 

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 17:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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