Padoan: taglio Irpef? Vedremo. Ma l'Italia cresce mentre Ue rallenta

Sabato 4 Giugno 2016
Padoan
1

«Sicuramente si deve fare di più ma non è vero che la crescita è debole, sta accelerando e l'anno prossimo sarà più elevata, in un contesto in cui tutti stanno decelerando, l'Europa decelera l'Italia accelera». Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Festival Economia di Trento. L'1,2% di crescita «o quello che sarà, potrebbe essere di più e lo sarà» grazie alle «riforme strutturali» che cominceranno a «dare i loro frutti». 

«Vedremo, i tagli alle tasse per le imprese sono già previsti, se c'è spazio per fare ulteriori tagli di tasse alle famiglie lo faremo, però ci sono i vincoli di bilancio» che «sono stretti», ha quindi detto Padoan in merito all'ipotesi del taglio dell'Irpef. «Sarà noioso sentire» sempre parlare dei vincoli ma «il ministro dell'Economia è quello che deve dire queste, cose perché ci crede fra l'altro».

Il taglio dell'Ires, ha aggiunto, sarà confermato.  

«Se mi posso permettere una battuta, mi piacerebbe che si smettesse di parlare di flessibilità e si iniziasse a parlare di produttività», ha proseguito sottolineando che per aumentare la produttività bisogna partire dal capitale umano. «Che il governo debba intervenire in modo diretto sul modello contrattuale si può discutere, il governo può fare qualcosa ad esempio in termini di incentivi alla contrattazione locale, per il resto però deve essere uno sforzo di cui le parti sociali direttamente si devono prendere in carico, è una soluzione win win, ci guadagniamo tutti». 

E poi le banche: il fondo Atlante «è una iniziativa dell'industria bancaria privata che arriva in un momento difficile che grazie ad Atlante va in direzione di una maggiore solidità. È un esperimento che molti Paesi guardano con interesse, ho avuto moltissime richieste di chiarimento dai miei colleghi ministri», ha spiegato il ministro sottolineando il ruolo «estremamente importante» di Atlante anche per risolvere il problema delle sofferenze bancarie.

«Il governo da parte sua si è impegnato a velocizzare la gestione delle controversie su sofferenze, agendo sul piano delle regole della giustizia». Le norme «sono in discussione in Parlamento e sono convinto che quando saranno operative si avrà sul mercato delle sofferenze un elemento importante accelerazione delle procedure». In questo contesto «Atlante potrà svolgere la seconda ragione per cui è costituito, quella di sollecitare e sostenere un mercato delle sofferenze che in Italia non è sviluppato come dovrebbe».

Grazie alle riforme «mai viste» che il governo ha messo in campo in due anni sul sistema bancario e grazie a «crescita e ripresa degli investimenti in un orizzonte di due anni, che è il periodo normale di gestione delle sofferenze, il sistema tornerà stabile», quando «saranno portate a termine anche fusioni, acquisizioni e ricapitalizzazioni».

Quanto alla brexit, la «migliore linea di difesa contro questa possibile instabilità sarebbe quella di annunciare da parte dei paesi Ue che l'integrazione va avanti che anzi ci sono segmenti nei quali si può immaginare una accelerazione», ha detto Padoan. «Di fronte a un chiaro segno di indebolimento dell'integrazione - chiarisce - si deve rispondere con più integrazione, e questo darebbe un segnale di fiducia di lungo termine ai mercati».

«Dal punto di visto economico c'è una notevole mole di simulazioni che mostrano in modo inequivocabile che chi ci rimette di più sono i cittadini» della Gran Bretagna, anche se «purtroppo non ci rimettono solo loro. L'Italia è uno dei paesi che ci rimette di meno», ha aggiunto.

Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci