Oxfam: le risorse per aiutare i poveri da una tassa sulle transazioni europee

Venerdì 24 Marzo 2017
Oxfam: le risorse per aiutare i poveri da una tassa sulle transazioni europee
Introdurre una  Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF). E' questa la richiesta inviata oggi da oltre 7.000 organizzazioni della società civile contenuta in una lettera congiunta ai leader dei 10 Paesi membri impegnati da tre anni nel negoziato. Lo rende noto l'Oxfam, ricordando che la TTF europea, tornata in auge al Lingotto con una mozione di Matteo Renzi, consta di un'aliquota, diversificata per tipologia di titolo, fra lo 0,01% e lo 0,1%.

Secondo recenti stime della Commissione Europea, riporta l'Oxfam, la TTF potrebbe generare 22 miliardi di euro all'anno per i 10 Paesi UE del negoziato. In Italia le entrate erariali, secondo le stime della Commissione e dell'istituto tedesco di ricerca economica (DIW), oscillerebbero tra i 3 e i 6 miliardi di euro all'anno. La richiesta è di destinare tali risorse « a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatiche.
 
«In occasione delle celebrazioni sui Trattati di Roma e delle tante dichiarazioni politiche che i leader stanno rilasciando sul futuro dell'Unione, - si legge nel comunicato - chiediamo al Presidente del Consiglio Gentiloni di esprimersi pubblicamente a sostegno del disegno della TTF europea che sta emergendo dal negoziato in corso, auspicando il raggiungimento dell'accordo entro l'estate 2017 ed assumere l'impegno pubblico a destinare il gettito dell'imposta a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatico».

Dopo essersi arenato più volte negli ultimi anni, spiega ancora l'Oxfam, «il negoziato europeo sulla TTF sotto la procedura di cooperazione rafforzata è ora ad un passo dal traguardo. Portarlo a compimento non significa solo valorizzare gli sforzi e le tante energie finora dispiegate in un processo a lungo condizionato dalle resistenze di singoli Stati. Sugellare l'accordo rappresenterebbe oggi una prova tangibile di un'Europa capace di trovare compromessi ambiziosi su misure eque e progressiste».
Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 15:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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