Ocse taglia le stime sull'Italia. Timori per deficit e superamento Fornero: «Rischio per l'Europa»

Mercoledì 21 Novembre 2018
Ocse taglia le stime sull'Italia. Timori per deficit e superamento Fornero: «Rischio per l'Europa»
Ocse meno ottimista di Istat e governo sulla crescita dell'Italia. Nell'ultimo Economic Outlook l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico parla di una perdita di slancio dell'economia tricolore prevedendo un pil in aumento dell'1% quest'anno e dello 0,9% nel 2019 e nel 2020. Nelle stime precedenti aveva indicato indicava +1,2% sul 2018 e +1,1% nel 2019. Proprio oggi l'Istat ha indicato una crescita prevista dell'1,1% nel 2018 e dell'1,3% nel 2019, anno in cui il Governo stima un +1,5%.

In Europa «ci sono rischi» e uno di questi «è l'Italia», ha detto la capoeconomista dell'Ocse, Laurence Boone, durante la presentazione dell'Economic Outlook 2018 a Parigi. Boone ha evocato, tra l'altro, «l'innalzamento dello spread», una situazione che converrebbe scongiurare, anche se l' Ocse ritiene che il rischio di contagio agli altri Paesi «sia limitato».

Sul versante dei conti pubblici la previsione sul deficit è stata invece alzata al 2,5% del pil nel 2019 e al 2,8% nel 2020, mentre il debito/pil, dopo una moderazione al 130,5% nel 2018, si limerà al 129,9% nel 2019 mantenendo lo stesso livello nel 2020.

L'Ocse raccomanda "politiche di bilancio prudenti", dopo che i tassi sui titoli di Stato sono cresciuti di 185 punti base da metà 2018, mentre il rilancio della crescita andrebbe perseguito con riforme strutturali.

Bocciato il superamento della riforma Fornero: «La riduzione dell'età di pensionamento peggiorerà le disuguaglianze intergenerazionali, aumentando la già elevata spesa pensionistica e indebolirà la crescita sul lungo periodo, riducendo l'età lavorativa della popolazione», ammonisce l'organizzazione di Parigi.

Bene, invece, il Reddito di cittadinanza, anche se «per risultare efficace e contenere i costi, richiede una accelerazione delle riforme che migliorino la ricerca di lavoro e la formazione, così come le politiche di inclusione. Partire dal lavoro già fatto da diverse amministrazioni locali sul reddito di inclusione (Rei) darebbe risultati migliori e più rapidi», si legge nell'Economic Outlook.


 
Ultimo aggiornamento: 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci