La web tax diventa realtà in Italia. L'emendamento alla manovra è stato approvato questa mattina dalal Commissione Bilancio del Senato corredato dalla relazione tecnica, da cui si evince che il gettito atteso dalla nuova imposta al 6% sulle transazioni digitali è pari a 114 milioni di euro annui a partire dal 2019, anno di entrata in vigore. Di conseguenza, il finanziamento del Fondo per le esigenze indifferibili passa nel 2019 da 330 milioni a 444 milioni di euro.
L'ultima versione, riformulata e approvata, dell'emendamento a prima firma Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria del Senato, prevede l'esclusione dall'imposta delle imprese agricole e dei «soggetti che hanno aderito al regime forfettario o al regime di vantaggio per i contribuenti di minore dimensione».
Ultimo aggiornamento: 12:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'ultima versione, riformulata e approvata, dell'emendamento a prima firma Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria del Senato, prevede l'esclusione dall'imposta delle imprese agricole e dei «soggetti che hanno aderito al regime forfettario o al regime di vantaggio per i contribuenti di minore dimensione».
Come annunciato, non saranno più le imprese a operare da sostituti d'imposta ma gli intermediari finanziari, a partire dalle banche. Entro il 30 aprile 2018 il ministero dell'Economia dovrà emanare un decreto ad hoc per individuare i servizi da sottoporre all'imposta.