Ci sono voluti quasi tre mesi. Ma alla fine la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato è arrivata. Il Tesoro ha dato il suo via libera all’intesa per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni centrali firmato lo scorso 5 gennaio dai sindacati e dall’Aran.
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Un accordo che prevede aumenti lordi tra 63 e 117 euro mensili a seconda dell’inquadramento dei dipendenti e che, a questo punto, arriveranno nelle buste paga di maggio.
LE MODIFICHE
Ma le novità del nuovo contratto sono molte. A partire dai nuovi scatti in base ad anzianità e merito. Si tratta delle progressioni economiche orizzontali. Aumenti di retribuzione fino a 2.200 euro l’anno per un funzionario di terza area. In queste progressioni la valutazione individuale peserà per il 40 per cento, per il resto sarà valutata l’esperienza di servizio (in pratica l’anzianità). Anche le progressioni verticali, ossia i passaggi da un’area a quella superiore saranno semplificati. Fino al 2025 sarà possibile per i dipendenti, salire nell’area superiore in deroga al titolo di studio. Un assistente della seconda area, per esempio, potrà diventare funzionario senza avere la laurea. Il contratto poi, introduce una «quarta area», denominata delle «elevate professionalità». Un’area che, nelle intenzioni, dovrebbe essere destinata ad accogliere gli esperti e i funzionari che saranno assunti per il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di un’area al momento vuota e nella quale non potranno essere promossi automaticamente i funzionari di terza area.
SMART WORKING
Il contratto introduce rilevanti innovazioni anche in tema di smart working, che viene distinto dal lavoro a distanza che replicherà le stesse regole dell’ufficio. La prestazione lavorativa in modalità agile potrà essere articolata in due fasce temporali: la fascia di contattabilità (nella quale il lavoratore è contattabile sia telefonicamente che via mail o con altre modalità similari) e la fascia di inoperabilità (nella quale il lavoratore non potrà erogare alcuna prestazione lavorativa).