Manovra, ecco cosa cambia: aumentano web tax e la tassa sul gioco

Giovedì 20 Dicembre 2018
Manovra, ecco cosa cambia: aumentano web tax e la tassa sul gioco
È una manovra nella manovra quella che il governo ha scritto negli ultimi giorni di serrata trattativa con Bruxelles. L'accordo con la Commissione europea ha portato con sé un rimescolamento - e un netto ridimensionamento - di risorse che avrà come effetto un lieve peggioramento del deficit per il 2019, finalmente accettabile in base alle regole europee, ma da cui risulteranno anche nuove tasse, rimodulazioni di fondi, tagli e accantonamenti, oltre a nuove pesanti clausole Iva nei due anni successivi che assicureranno un percorso di graduale rientro dei saldi. Gli aumenti dell'aliquota, fino al livello finora mai visto del 26,5% nel 2021, sono scritti nero su bianco negli impegni presi dal governo con l'Europa, ma Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono già affrettati ad assicurare che non si trasformeranno mai in realtà.

DISMISSIONI A SCAPITO DEI CENTRI STORICI - Sul piatto europeo l'Italia ha però dovuto mettere anche 950 milioni di dismissioni per il prossimo anno e 150 milioni per quelli a seguire che, secondo i Verdi, nascondono una norma 'sfascia centri storicì. Per la valorizzazione degli immobili da mettere sul mercato sarà cioè possibile cambiare destinazione d'uso e procedere con interventi edilizi «in via diretta», consentendo gli stessi interventi permessi «dagli strumenti urbanistici per le zone territoriali omogenee all'interno delle quali ricadono gli immobili» che si vogliono valorizzare. Una sorta di 'libera tuttì che aprirà le porte, secondo Angelo Bonelli, alla speculazione edilizia anche nelle aree finora protette delle città.

ANCORA NIENTE BOLKESTEIN, POLEMICHE TAXI-NCC - Come promesso dai vicepremier, la nuova manovra porterà invece in dote a chi vive di concessioni demaniali la proroga dell'entrata in vigore della direttiva Bolkestein. Nonostante i rilievi dell'Antitrust, che ha scritto a governo e Parlamento per insistere sulla necessità di fare ricorso alle gare, le concessioni saranno rinnovate automaticamente sia per i balneari che, ha garantito Di Maio, per i venditori ambulanti. Difficile invece trovare una soluzione che accontenti contemporaneamente le categorie contrapposte di taxi e Ncc. La sorte dell'emendamento targato Lega è ancora incerta, mentre continuano proteste e polemiche.

NUOVE TASSE, FARDELLO IVA MA ANCHE WEB TAX E GIOCHI - Oltre agli aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e 28,7 miliardi nel 2021 e nel 2022, la manovra resuscita la web tax, già introdotta con la legge di bilancio 2018 ma mai concretizzata. Il prelievo del 3% è destinato a colpire le imprese con ricavi superiori a 750 milioni e un fatturato derivante da servizi digitali superiore a 5,5 milioni. Secondo alcuni osservatori, alcune partecipate pubbliche che lavorano su piattaforme online potrebbero rientrare nell'ambito di applicazione, con un inevitabile impatto indesiderato sui propri conti. Come classica fonte di incasso si fa inoltre ricorso all'aumento del Preu, la tassa sui giochi già rispolverata nel decreto dignità e nella versione iniziale della legge di bilancio.

I RISPARMI, DALLE PENSIONI ALLE ASSUNZIONI - Le tasse in più non bastano però al riequilibrio delle risorse, tanto che molti sono anche i nuovi capitoli di risparmio: le assunzioni nella pubblica amministrazione non partiranno prima di novembre 2019, ma soprattutto sarà bloccato il meccanismo di rivalutazione automatica delle pensioni a partire dai 1.522 euro al mese (3 volte il minimo).
Verranno tagliati il Fondo ricerca 4.0, il credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi e il credito d'imposta per le assunzioni a tempo indeterminato al Sud. Novità assoluta, lo Stato dovrà inoltre accantonare 2 miliardi di euro a garanzia dell'andamento dei conti nel corso dell'anno. Oltre 1 miliardo sarà a carico del Mef e sarà congelato un altro mezzo miliardo destinato alla competitività e allo sviluppo delle imprese.
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