Fisco, accesso diretto ai conti correnti: pignoramenti più facili. «Se c’è un debito, prelevare soldi senza indugio»

Mercoledì 25 Ottobre 2023 di Andrea Bassi
Fisco nei conti con un clic, pignoramenti più facili «Se c’è un debito, prelevare soldi senza indugio»

 Se siete tra quelle persone ansiose che controllano il proprio saldo in banca costantemente per essere certe di non aver speso più di quanto guadagnato, non preoccupatevi. Non siete più sole. Ci sarà qualcun altro che controllerà con la stessa attenzione quanti soldi vi sono rimasti: il Fisco. O meglio, lo farà se avete un debito non saldato nei confronti dello Stato. La novità è grande. Ed è contenuta nella bozza (ancora provvisoria) della manovra di Bilancio del governo.  

Le tappe

Per la prima volta l’Agenzia delle Entrate - Riscossione, quella che un tempo si chiamava Equitalia, e il cui compito è recuperare i soldi delle tasse non pagate, potrà avere un accesso «mediante collegamento telematico diretto» alle disponibilità sui conti correnti dei contribuenti italiani.

In pratica potrà sapere in ogni momento, quanti soldi ognuno ha in banca. Fino ad oggi non era così. L’unica informazione che l’Agenzia poteva avere, era soltanto se il contribuente era titolare o meno di un conto. 

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Poi doveva contattare la banca e chiedere se c’erano disponibilità. Solo a quel punto, l’Agenzia delle Entrate -Riscossione, avrebbe fatto scattare le “ganasce” al conto, pignorandolo. Adesso, invece, la procedura sarà decisamente più semplice. Il Fisco potrà agire a colpo sicuro, riducendo il rischio che il debitore “intuisca” l’arrivo dell’Agenzia e prosciughi prima il conto corrente. Lo strumento messo in campo, insomma, è potente. E per questo la norma inserita nella manovra si preoccupa di mettere le mani avanti, e avvisare che sarà usato con giudizio, predisponendo tutte le misure necessarie «per la protezione dei dati personali», oltre a misure di «garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati». Anche il pignoramento sarà quasi automatico («senza indugio» specifica la norma) e avverrà telematicamente.  

Il meccanismo

Come tutto questo tecnicamente avverrà, sarà stabilito da un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze, che dovrà però prima sentire l’Abi, l’Associazione delle banche, l’Associazione italiana dei prestatori dei servizi di pagamento, e il Garante della protezione dei dati personali. I conti correnti, insomma, si stanno rivelando sempre più non solo uno degli strumenti principe della lotta all’evasione, ma anche della riscossione. «Oggi, con la nuova normativa che accelera i tempi dei pignoramenti direttamente sui conti correnti, ci troviamo di fronte a una combinazione devastante» per imprenditori e professionisti», ha spiegato Carlo Carmine, founder di Cfi (Crisi fiscale d’impresa). «Si rischia», aggiunge l’esperto, «di vedere azioni esecutive su debiti che potrebbero essere prescritti o affetti da vizi, senza che il contribuente abbia avuto la possibilità di difendersi in anticipo». 

La rottamazione

Intanto sono tre milioni i contribuenti che hanno fatto domanda per la rottamazione quater e che il 31 ottobre dovranno presentarsi alla cassa per pagare la prima (o unica) rata. Il pagamento dovrà essere effettuato utilizzando i moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute, cioè la lettera inviata dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione in risposta alle richieste di adesione. Considerando i 5 giorni di tolleranza previsti per legge, saranno considerati validi i pagamenti effettuati entro il 6 novembre (il 5 novembre è domenica). Ma in caso di ritardi, parziali o mancati pagamenti, verranno meno i benefici della rottamazione.

Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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