Gli italiani restano al top per dipendenza da contante

Lunedì 18 Marzo 2019
Gli italiani restano al top per dipendenza da contante
L'Italia si conferma tra le peggiori economie al mondo per dipendenza dal contante: quello in circolazione continua ad aumentare ed è tra i valori più alti dell'Eurozona rispetto al Pil,  l'11,8%. Lo dice una anteprima dell'indice realizzato dall'osservatorio della Community cashless society, fondata The European House-Ambrosetti, che verrà presentato il 4 aprile. Il Cash intensity index, lanciato nel 2017, misura il livello di dipendenza di un'economia dal contante, mappando 95 economie del mondo e calcolando appunto l'incidenza del circolante sul Pil. L'Italia, in questa mappa, è una nazione a medio-alta cash intensity. L'incidenza è dell'11,8%, in leggero peggioramento dall'11,6%.
Se al top della classifica delle 35 «peggiori economie globali» c'è il Gambia (31,2%), l'Italia è 32/a.
Spiccano nella classifica anche il 7/o posto del Giappone (18,7%) e il 30/o della Spagna (11,9%). In Italia il contante in circolazione continua ad aumentare mantenendosi su valori più elevati dell'Eurozona (media dell'11%); ed è anche il paese in cui dal 2008 al 2017 è maggiormente aumentato il valore dei prelievi dai bancomat (+8,1%) rispetto a Germania (+2,1%), Francia (+2,3%) Spagna (+0,5%) e Regno Unito (dove addirittura è calato dell'1,3%). Ma la moneta digitale avanza anche in Italia, visto che secondo l'osservatorio è il paese dove nell'ultimo quinquennio è cresciuto più velocemente il numero dei Pos installati, sostenendo la crescita delle transazioni con carte di pagamento, sempre più contactless.
Ultimo aggiornamento: 20:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA