Bonus mamme con lo stipendio di maggio, arretrati da gennaio compresi: ecco per quali lavoratrici. Le faq

Sabato 20 Aprile 2024
Bonus mamme con lo stipendio di maggio, arretrati da gennaio compresi: ecco per quali lavoratrici. Le faq

Bonus mamme per le lavoratrici statali in busta paga da maggio.

La decontribuzione arriva con lo stipendio del prossimo mese dopo l'aggiornamento del sistema NoiPA che - dopo aver causato i ritardi nei pagamenti rispetto alle lavoratrici del privato - è stato portato a termine e c'è stata la possibilità - per chi avesse i requisiti - di presentare domanda.

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Bonus mamme per le statali

Con il cedolino del mese arriveranno anche gli arretrati da gennaio 2024, mese in cui è stata attivata la nuova misura agevolativa. Ma soltanto, quindi, per coloro le quali hanno avuto la possibilità di presentare domanda

Adeguamento NoiPa

Con il messaggio 035/2024 dello scorso 11 marzo, il Mef aveva reso noto di aver intrapreso le necessarie azioni per procedere all'adeguamento delle procedure del sistema NoiPA, finalizzate all'applicazione della "Decontribuzione per le lavoratrici madri". 

Da aprile è stato previsto il rilascio di una funzionalità in Gestione Stipendi per consetire, per la rata di maggio 2024, l'applicazione della decontribuzione prevista, con decorrenza dal 1 gennaio 2024.

Ad esempio, al fine di consentire l’accesso all’esonero, il ministero dell'Istruzione aveva messo a disposizione del personale scolastico (dirigenti scolastici, personale docente ed educativo e personale ATA) un applicativo informatico, accessibile dal SIDI, con il quale le lavoratrici madri potevano comunicare - entro l'8 aprile - la volontà di beneficiare della misura, nonché i dati necessari a verificare la sussistenza dei requisiti che determinano il diritto al beneficio.

Cos'è il bonus mamme

La legge n. 213 del 30 dicembre 2023 (Legge di Bilancio 2024), all’articolo 1, commi 180 e 181, ha previsto un esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di almeno tre figli, titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, fino al mese di compimento del 18esimo anno di età del figlio più piccolo.

In via sperimentale, ai sensi del comma 181, l’esonero è esteso, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, anche alle lavoratrici madri di due figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

A chi spetta

Il "bonus" spetta alle lavoratrici madri di 3 o più figli, dipendenti a tempo indeterminato - anche part-time o con contratto di somministrazione - del settore pubblico, privato (anche se il datore di lavoro non è imprenditore), agricolo o delle cooperative di lavoro ai sensi della L.

n. 142/2001. Sono esclusi i soli rapporti di lavoro domestico.

Del beneficio possono usufruire anche le lavoratrici con bambini in adozione o in affido, in virtù della parificazione alla filiazione degli istituti di adozione e affidamento (ex d.lgs n. 151/2001, cd Testo unico della maternità e paternità). In via sperimentale, per il 2024, alla decontribuzione possono accedere anche le lavoratrici madri di 2 figli, di cui il più piccolo di età inferiore ai 10 anni e fino al compimento della suddetta età.

Quanto spetta

L’esonero dalla contribuzione è pari al 100% della quota di contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti posta a carico della lavoratrice, nel limite massimo annuo di 3.000 euro, riparametrato su base mensile.

Fino a quando spetta

Il beneficio spetta:

  • fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, per le madri di 3 o più figli;
  • fino al mese di compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo, per le madri di 2 figli.

Come chiederlo

Le lavoratrici pubbliche e private, titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, comunicano a l loro datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero, rendendo noti il numero dei figli e i relativi codici fiscali. Conseguentemente, i datori di lavoro espongono nelle denunce retributive l’esonero spettante alla lavoratrice. Resta fermo che, qualora la lavoratrice volesse comunicare direttamente all’Istituto le informazioni relative ai codici fiscali dei figli, tale possibilità è consentita mediante predisposizione di un apposito applicativo che la lavoratrice può compilare inserendo i codici fiscali dei figli.
 

Da quando spetta

L’esonero spetta dal 1° gennaio 2024 se i requisiti sussistono già a tale data; altrimenti:

  • dal mese di nascita del secondo / terzo figlio;
  • dal mese di instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel caso la donna fosse già madre di due / tre figli, ma non avesse ancora un lavoro dipendente o lo avesse a tempo determinato.

Le istruzioni Inps

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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