Manovra, verso tassa di soggiorno su affitti brevi e Airbnb

Venerdì 12 Maggio 2017
Manovra, verso tassa di soggiorno su affitti brevi e Airbnb
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Anche chi soggiornerà in Airbnb e case private potrebbe essere obbligato a pagare, nei Comuni che già la prevedono negli hotel, la tassa di soggiorno. È il contenuto di alcuni emendamenti di maggioranza all'articolo 4 del decreto che contiene la cosiddetta manovrina ora all'esame della Commissione Bilancio della Camera. Le proposte di modifica o di aggiunta alla misura che regolamenta il regime fiscale degli affitti brevi, la ribattezzata 'tassa Airbnb', anche se in verità è un tentativo di far pagare una tassa già eistente, sono 197, presentate da tutti i gruppi parlamentari, ma in gran parte dal Pd.

Tra gli emendamenti dem, spicca quello a prima firma Francesco Ribaudo, per rendere obbligatoria la copertura
assicurativa per gli immobili in locazione. Una proposta di Silvia Fregolent prevede invece agevolazioni fiscali per i
proprietari under 40 o sotto i 10.000 euro di reddito o che risiedano in borghi storici. Molti gli emendamenti che prevedono invece accordi tra l'Agenzia delle Entrate e i portali online per il monitoraggio e la gestione delle locazioni e dei dati di proprietari e affittuari, in modo da combattere l'evasione fiscale nel settore.

«Le unità immobiliari date in locazione per periodi di durata inferiore a 30 giorni - recita una proposta di
sei deputati Pd (primo firmatario Ribaudo) - sono equiparate alle strutture turistico ricettive ai fini dell'applicazione
della tassa di soggiorno». Emendamento simile anche di Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze (Ap). 

«Il Governo è disponibile a valutare eventuali proposte emendative volte ad introdurre correttivi, fermo restando l'impianto della scelta effettuata». È la posizione espressa dal vice ministro dell'Economia, Enrico Morando. Il settore degli affitti brevi, ha sottolineato nel corso della discussione sul provvedimento in commissione Bilancio alla Camera, «è caratterizzato indubbiamente da una significativa evasione e viene ritenuta una soluzione opportuna per equità ed efficacia quella di adottare il regime della cedolare secca». 

 
Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 14:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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