​Manovra 2017. Per le pensioni basse 30-50 euro in più

Martedì 29 Novembre 2016 di Luca Cifoni
Manovra 2017. Per le pensioni basse 30-50 euro in più
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La manovra per il 2017 è in porto e non sarà stravolta qualsiasi sia l'esito del referendum. Questo è il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio Renzi e dal ministro dell'Economia Padoan proprio mentre la Camera approvava il disegno di legge di bilancio. Il provvedimento arriva così al primo giro di boa a meno di una settimana dalla fatidica data del voto; a Montecitorio era già stato approvato il decreto fiscale che poi dopo un rapidissimo passaggio al Senato, sempre con il ricorso al voto di fiducia, è stato definitivamente convertito in legge.
«Non ci sarà certo la corsa ad aumentare le tasse - ha scherzato Renzi rispondendo ad una domanda sugli scenari che si potrebbero aprire dopo la consultazione - e un governo ci sarà sempre». Insomma nessun rischio di esercizio provvisorio. A Palazzo Madama piuttosto, soprattutto se nelle urne dovesse prevalere il sì, ci sarà spazio per qualche ulteriore modifica sui punti rimasti finora in sospeso.

Nel presentare la misure, il presidente del Consiglio ha naturalmente insistito sulla portata della riduzione fiscale, che però in realtà consiste in larghissima parte nella cancellazione dell'aumento Iva che doveva scattare il prossimo  anno, per poco più di 15 miliardi. L'eredità delle cosiddette clausole di salvaguardia si ripresenterà però con intensità ancora maggiore nel 2018 e nel 2019. Renzi ha poi voluto sottolineare come le «buone notizie» per gli italiani siano state ulteriormente migliorate in questa prima fase dell'iter parlamentare, rispetto alla versione approvata originariamente dal governo: ed ha citato come esempio lo strumento del cumulo contributivo, che permette a chi ha lavorato in settori diversi di ottenere una sola pensione senza penalizzazioni: questa opzione, alternativa rispetto alla ricongiunzione onerosa, è stata allargata con un emendamento alle casse professionali, che nel testo uscito da Palazzo Chigi erano escluse. Sono poi confermate le altre novità del capitolo pensioni, compreso l'incremento della cosiddetta quattordicesima. Il premier ha menzionato un aumento di 30-50 euro al mese: si tratta su base annua di una somma massima di 505 euro, per i pensionati con più di 64 anni e un reddito compreso tra i 750 e i 1.000 euro al mese.

Un'altra novità rispetto allo scenario in cui il Consiglio dei ministri aveva approvato il proprio testo è arrivata purtroppo dall'esterno, con le nuove scosse di terremoto che hanno colpito l'Italia centrale. Il presidente del Consiglio ha detto che nel testo della legge sono comprese le risorse per i primi interventi (escluse dai vincoli europei del Patto di Stabilità) ma che l'impegno finanziario complessivo, distribuito nel corso degli anni, dipenderà dalle stime più approfondite sui danni, che al momento non sono ancora disponibili. Qualora servissero più fondi, questi potrebbero essere ottenuti «andando a insistere su altre voci», ovvero riducendo altri capitoli di bilancio. 
Infine tra i nodi che restano aperti, c'è anche quello relativo ad una misura che in realtà fa parte del decreto fiscale ma che è stata molto contestata dagli addetti ai lavori: i nuovi obblighi di comunicazione delle fatture emesse e ricevute e delle liquidazioni periodiche, a carico dei soggetti Iva. Il nuovo meccanismo è stato messo a punto con l'obiettivo di ridurre l'evasione di questa imposta, ma comporta a detta degli interessati adempimenti molto più pesanti. Lo stesso Renzi ha lasciato aperto qualche spiraglio per possibili ritocchi.
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