Polizia e militari, i nuovi stipendi:
aumento medio di 130 euro

Sabato 27 Gennaio 2018 di Luca Cifoni
Polizia e militari, i nuovi stipendi: aumento medio di 130 euro
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Sono 450 mila i lavoratori pubblici della sicurezza e della difesa che avranno il contratto rinnovato e quindi un aumento in busta paga, che a regime in termini mensili varrà da 110 a 132 euro lordi per i corpi di polizia e da 102 a 125 per le Forze armate. In senso stretto non si tratta di un contratto perché per queste categorie - data la loro peculiarità - le retribuzioni sono definite con un provvedimento normativo, un decreto del presidente della Repubblica (Dpr). Ma la sostanza è la stessa, perché anche poliziotti, guardie penitenziarie, carabinieri, finanzieri e militari di Esercito, Marina e Aeronautica hanno sperimentato gli effetti del blocco di tutti i rinnovi contrattuali della Pa deciso nel 2010 in nome delle esigenze di finanza pubblica. E dunque l'accordo negoziale chiude una fase complicata e segna in qualche modo il ritorno alla normalità.

L'ACCORDO
In realtà all'accordo negoziale non è stato firmato dalle rappresentanze di Marina e Aeronautica, che avrebbero voluto discutere alcune richieste di carattere normativo prima di affrontare la parte economica: ma anche per chi fa parte di queste forze scatteranno in ogni caso gli aumenti. Aumenti che sono leggermente differenziati tra gli appartenenti ai vari corpi, come ha spiegato Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione. Per le Forze armate, si arriva a regime a 125 euro mensili lordi in più, mentre per Guardia di Finanza e Carabinieri i valori sono un po' più elevati, rispettivamente 136 e 134. I membri della Polizia di Stato potranno toccare i 132 euro e quelli della penitenziaria 126. Siccome i rinnovi si riferiscono al periodo 2016-2018 (il governo ha messo insieme gradualmente, anno per anno, le risorse necessarie) con le nuove retribuzioni a regime spettano anche gli arretrati per i 2 anni scorsi: 556 euro per i corpi di Polizia e 516 per le Forze armate. Queste somme verranno riconosciute in parte come una tantum, in parte direttamente nello stipendio.

La conclusione della trattativa è stata salutata con soddisfazione dai ministri interessati Marco Minniti, Roberta Pinotti e Marianna Madia.

Per Minniti l'accordo è «il più imponente sforzo di carattere strutturale fatto per il comparto sicurezza da quando esiste». «Il governo ha scelto di avere particolare attenzione per gli operatori della sicurezza cui abbiamo chiesto impegni eccezionali» gli ha fatto eco Pinotti. Soddisfazione anche sul fronte sindacale. Nel quadro più esteso della Pa restano ora da firmare le intese per scuola, sanità ed enti locali, per i quali la stessa Madia ha voluto confermare la volontà di procedere presso l'Aran. È preoccupata però la Confsal che con il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio Gentiloni.

Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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