Gelo, anche la spesa diventa emergenza: come difendersi

Sabato 14 Gennaio 2017 di Claudia Guasco
Gelo, anche la spesa diventa emergenza: come difendersi
MILANO Acqua alta Venezia, neve a Bolzano, vento fino a venti nodi in Toscana, allerta meteo della Protezione civile nel Lazio per forti piogge e neve sopra i 500 metri, anche alle porte di Roma. Se in Europa si gela, tanto che a Budapest il Danubio è ghiacciato, l'Italia non sta meglio. Il maltempo che affligge il nostro Paese provoca incidenti e purtroppo mite vittime: un uomo di 72 anni è morto di infarto mentre spalava la neve davanti a casa nel bergamasco, una senza tetto di 53 anni è morta per assideramento a Roma. E la situazione non migliora, una perturbazione dal Nord sta portando con sé precipitazioni intense e nevicate a bassa quota.

STRADE GHIACCIATE
In Lombardia ed Emilia Romagna il problema è il ghiaccio. Nel bolognese uno scuolabus con venti bambini a bordo è finito fuori strada, a Milano i reparti di traumatologia hanno lavorato a pieno regime, così come le cadute causate dal fenomeno del gelicidio - ovvero le gocce d'acqua che si congelano rapidamente arrivando al suolo - hanno fatto impennare del 550% le chiamate al 118 in Emilia. Nel centro Italia a fare danni è stato il vento: una nave mercantile si è incagliata lungo la costa a Livorno, circolazione ferroviaria sospesa sula linea Roma - Civitavecchia - Grosseto per un albero caduto sui binari, oltre 80 gli interventi dei vigili del fuoco nel Lazio. A Napoli tutte le corse di aliscafo verso Ischia e Procida sono state soppresse, lo stesso è avvenuto per numerose tratte dei traghetti. Al Sud decine di scuole hanno lasciato gli allievi a casa per il freddo e a Messina sui numeri è scoppiato un caso. «Dovevano essere chiuse 11 e non 38, la lista era vecchia ed è stata erroneamente trasmessa da un dirigente», fa sapere il sindaco Renato Accorinti. Conseguenza diretta dell'ondata polare è il caro prezzi di frutta e verdura sulla tavola degli italiani. «Siamo di fronte agli effetti di cambiamenti climatici con pesanti effetti sull'agricoltura nazionale, che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro», rileva Coldiretti. Tra le regioni più colpite c'è la Puglia e il suo prodotto tipico, le cime di rapa: in pochi giorni sono balzate da 1 euro a 4 euro al chilo, il 400% in più, con picchi fino a 6 euro. Una prima stima del danno nelle campagne pugliesi supera i 110 milioni di euro, clementine e arance sono irrimediabilmente rovinate, i tendoni di uva da tavola sono crollati sotto il peso della neve e il freddo ha fatto scendere del 30% la produzione di latte.

COLTIVAZIONI DISTRUTTE
Dalle bietole agli spinaci, dalla lattuga ai cavoli, ai finocchi, carciofi e zucchine, si allunga la lista degli ortaggi disponibili in quantità ridotte con prezzi triplicati dal campo alla tavola. Una crisi che rischia di protrarsi nel tempo per i danni strutturali causati alle piante da frutto. Ma attenzione, avverte Coldiretti: per prodotti già raccolti come mele, pere e kiwi eventuali rincari non sono giustificati. In Lazio, Basilicata, Marche, Abruzzo e Calabria sono almeno diecimila le aziende agricole in difficoltà, in Sicilia al danno per le produzioni si aggiunge la speculazione sul foraggio, tanto che il costo di una balla di fieno è passata da 2 a 6 euro. In Calabria si teme per le coltivazioni di bergamotto, nel Lazio sono andate distrutte produzioni specializzate come i broccoletti di Anguillara, ormai merce introvabile. In Molise la perdita dei raccolti è di oltre il 50%, nelle Marche le coltivazioni di finocchi sono state bruciate dal gelo, con cali di produzioni fino al 100%.
Ultimo aggiornamento: 14:13

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