Ocse: «La crescita ha rallentato,
deboli Germania, Francia e Italia»

Giovedì 6 Novembre 2014
Ocse: «La crescita ha rallentato, deboli Germania, Francia e Italia»
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Nell'Eurozona «la crescita ha rallentato, perchè la debolezza di Germania, Francia e Italia ha annullato i miglioramenti nella periferia». Lo scrive l'Ocse nell'Outlook economico preliminare per i Paesi G20, prevedendo per l'Unione monetaria una crescita del Pil dello 0,8% nel 2014, 1,1% nel 2015 e 1,7% nel 2016. Senza supporto macroeconomico - aggiunge l'organizzazione - la performance di crescita sarà ben più debole di questa previsione». Guardando ai diversi paesi l’Ocse indica che si stanno ampliando le differenze.



L'Italia. Nel biennio 2015-2016 la crescita del Pil dell'Italia sarà la più bassa del G20, attestandosi a +0,2% il prossimo anno e +1,0% nel 2016. È quanto emerge dall'Economic Outlook G20 dell'Ocse, appena presentato. Anche la Russia, che il prossimo anno dovrebbe vedere una crescita zero del suo Pil, nel 2016 dovrebbe mettere a segno un netto rimbalzo al +2,0%. In cima alla classifica la Cina con +7,1% nel 2015 e +6,9% l'anno seguente.



Stati Uniti. «Negli Usa esiste uno slancio sostenuto verso le spese private grazie al robusto aumento dell'occupazione, a condizioni finanziarie favorevoli, al sostegno da parte della politica monetaria e al rallentamento del consolidamento fiscale» e anche Regno Unito, Corea e Australia dovrebbero crescere a un ritmo relativamente robusto». In Giappone, dove l'Organizzazione stima un Pil 2015 pari a +1,1% (analoga stima a settembre) e +0,8% nel 2016 «la crescita ha rallentato il passo nel 2014 riflettendo l'impatto dell'aumento della tassa sui consumi. Malgrado l'ulteriore consolidamento fiscale si prevede una continuazione dell'espansione, anche se a un ritmo più lento, sostenuta da un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, un allentamento monetario e una crescita dell'export, che riflette il calo dello yen. Questi fattori contribuiranno a mantenere l'inflazione al target del 2% in modo duraturo». Quanto alla Cina l'Ocse osserva che l'economia è alla ricerca di un ribilanciamento verso un modello di crescita basato maggiormente sui servizi, mentre misure di incentivazione dovrebbero facilitare la transizione a una crescita più debole nei prossimi anni. In India, dove l'Ocse stima +6,4% per il Pil 2015 e +6,6% nel 2016, la ripresa dovrebbe migliorare dopo il sensibile rallentamento del 2012-2013 con gli investimenti considerati il motore principale di espansione. In Brasile, la crescita dovrebbe riprendere dopo la breve recessione nella prima metà di quest'anno, ma resterà lenta con un'inflazione attesa a circa il 5% entro il 2016, da quasi il 7% attuale. Per il Brasile l'Ocse prevede un Pil su dell'1,5% nel 2015 (+1,4% la stima di settembre) e del 2% nel 2016. Infine l'Organizzazione ritiene che la crescita resterà «molto debole» in Russia riflettendo il calo dei prezzi del petrolio e flussi commerciali depressi. Per il Paese l'Ocse stima una crescita zero nel 2015 e pari al 2% nel 2016.



Il segretario generale. «In Italia sono state annunciate da Renzi riforme coraggiose sul mercato del lavoro». Lo sottolinea il segretario generale dell'Ocse Angel Gurría, presentando l'Economic Outlook per il G20 elaborato dall'organizzazione.
Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 00:09

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