PORDENONE - Sarà riavviato a fine mese il confronto tra
Electrolux, sindacati e governo per verificare la
situazione nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale
alla scadenza dell’accordo siglato nel maggio del 2014. Nell’agenda c’è già una data: il 26
ottobre vertice al ministero dello Sviluppo economico. La
situazione - almeno per le fabbriche di Porcia e Susegana - oggi
è piuttosto diversa rispetto al biennio precedente. A Porcia
una situazione di mercato più favorevole e l’avvio
positivo dei nuovi modelli di gamma più elevata ha portato a
una produzione maggiore rispetto ai budget preventivati. L’anno in corso si chiuderà con un milione e 50 mila
lavabiancheria prodotte: le previsioni erano invece più
basse e si fermavano a circa 750 mila "pezzi". Ed
è proprio sulla base di quest’ultimo dato che venivano
previsti circa trecento esuberi: eccedenze che l’accordo,
attraverso l’utilizzo dei contratti di solidarietà, ha
congelato fino a luglio 2017, data in cui scadrà
l’intesa. Ma i volumi produttivi aumentati a fine anno, in
teoria, azzerano i circa 300 esuberi. Il nodo da risolvere è
legato al fatto che sull’aumento di volumi l’azienda
fino a oggi non ha dato alcuna garanzia: non si tratta di un
aumento strutturale e dunque destinato a ripetersi e a
consolidarsi anche nel 2017 o nel 2018.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Electrolux, possibile un altro anno
Domenica 9 Ottobre 2016 di Davide Lisetto
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