Sgravi a chi compra casa
nel palazzo ristrutturato

Lunedì 15 Febbraio 2016 di Vincenzo Malatesta
Sgravi a chi compra casa nel palazzo ristrutturato

Sconto Irpef del 50% per acquisto entro 18 mesi dalla fine dei lavori
 



Più sgravi fiscali per l’edilizia residenziale. Nella legge di stabilità 2016 non c’è soltanto la proroga della detrazione Irpef al 50 per cento sulle spese di ristrutturazione: la manovra economica approvata dal Parlamento, infatti, offre anche un’agevolazione di pari misura per l’acquisto di immobili ristrutturati. È quanto emerge dalla guida dell’Agenzia delle entrate aggiornata alla legge 208/15.
 
Spese detraibili: max 96mila euro
 
L’incentivo è dovuto nel caso di interventi di ristrutturazione che riguardino interi fabbricati realizzati da imprese edili e da cooperative edilizie che provvedono poi a vendere o assegnare l’immobile entro diciotto mesi dalla fine dei lavori. La detrazione Irpef al 50 per cento spetta al contribuente per le spese sostenute per l’acquisto dell’abitazione fra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre prossimo, entro l’importo massimo di 96 mila euro: l’acquirente dell’immobile (o l’assegnatario in caso di cooperativa) deve calcolare lo sgravio su di un importo forfetario pari al 25 per cento del prezzo di vendita (o di assegnazione) dell’abitazione, il tutto al di là del valore degli interventi eseguiti. Un esempio? Poniamo che un contribuente compri oggi la casa a 200 mila euro: il costo forfetario di ristrutturazione, pari un quarto del corrispettivo versato, è di 50 mila euro e dunque la detrazione Irpef al 50 per cento ammonta a 25 mila euro, che deve spalmata in dieci rate annuali di pari importo, insomma 2.500 euro l’anno.
 
Tetto di spesa per singolo immobile
 
Il tetto massimo di 96 mila euro è riferito al singolo immobile e quindi l’importo va suddiviso fra tutti gli aventi diritto all’agevolazione, ad esempio marito e moglie. Sono coperti dallo sgravio sia gli interventi di restauro e risanamento conservativo sia quelli di vera e propria ristrutturazione:  risultano dunque agevolabili le opere di consolidamento e ripristino degli edifici, così come l’inserimento di impianti necessari, ma anche i lavori che trasformano il fabbricato in un organismo edilizio in tutto o in parte differente dal precedente. In caso di stipula del compromesso per fruire dello sgravio è necessario che il rogito sia sottoscritto entro i termini previsti. Non è necessario effettuare i pagamenti con bonifico.
 
Bonus lavori anche per le parti comuni

Dal primo gennaio 2017 la detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia scenderà al 36 per cento e il tetto massimo agevolabile a 48 mila euro (salvo nuove proroghe). Nel frattempo continuano a godere dello sgravio Irpef al 50 per cento gli interventi realizzati tanto sui singoli appartamenti quanto sulle parti comuni condominiali: i lavori di manutenzione ordinaria risultano però agevolabili unicamente nella seconda ipotesi e in tal caso la detrazione spetta a ogni condomino in base alla quota millesimale. Quali sono le opere che danno diritto al bonus? La realizzazione di rimesse o posti auto di pertinenza degli appartamenti, anche di proprietà comune. Ma idem vale per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ad esempio con l’installazione di montacarichi o ascensori esterni agli edifici o di tecnologie in grado di aiutare i diversamente abili nella mobilità, a partire dalla robotica, in base all’articolo 3, comma 3, della legge 104/92.
 
Sicurezza ed energia

C’è poi tutto il capitolo della sicurezza. L’incentivo spetta anche per le misure contro i furti e le aggressioni come l’installazione di centraline di allarme, fotocamere collegate con istituti di vigilanza privati, porte blindate o rinforzate, grate sulle finestre, vetri antisfondamento e saracinesche. Incentivati anche la bonifica dall’amianto e la lotta agli incidenti domestici con vetri anti-infortunio, corrimano e dispositivi per il rilevamento di gas inerti nell’aria. Via libera all’energia pulita: sì al bonus per la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Rientrano nell’agevolazione anche le spese per la progettazione e altre prestazioni professionali connesse e per l’acquisto dei materiali. E sui servizi relativi alla manutenzione, ordinaria o straordinaria, di abitazioni c’è l’Iva ridotta al 10 per cento.
 
 

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