Valdis Dombrovskis: «Così l’Italia può avere la flessibilità sui conti»

Sabato 2 Aprile 2016 di David Carretta
Valdis Dombrovskis: «Così l’Italia può avere la flessibilità sui conti»
BRUXELLES Se otterrà tutta la flessibilità quest'anno, l'Italia dovrà comunque effettuare una correzione dei conti per il 2016 e rinunciare a ulteriore flessibilità per il 2017: è questo il messaggio inviato da Valdis Dombrovskis a pochi giorni dalla presentazione del Def. Il vicepresidente della Commissione responsabile per l’Euro mette i paletti su altre due richieste dell’Italia: i metodi di calcolo del deficit strutturale e la flessibilità per la sicurezza. Dopo la lettera firmata da Pier Carlo Padoan, Dombrovskis dice di essere aperto a «esaminare la questione» ma l'attuale metodologia su crescita potenziale e saldo strutturale è stata «concordata da tutti gli Stati membri e non sempre i suggerimenti dei governi vanno nella stessa direzione».

Dopo gli attacchi terroristici Renzi ha chiesto flessibilità per le spese di sicurezza. Cosa ne pensa?
«Sicuramente c’è un certo margine. La questione era già stata discussa dopo Parigi. Ma la Commissione deve valutare quali sono le spese addizionali legate alla sicurezza. Il Patto non prevede la possibilità di fare sconti su spese addizionali legate a possibili minacce alla sicurezza. La linea di un trattamento eccezionale in caso di circostanze eccezionali si riferisce a un aumento della spesa in Francia direttamente legato ad una serie di attacchi terroristici. Ovviamente lo stesso principio si applica a tutti».

Quale può essere l’impatto sull’economia della zona euro degli attacchi terroristici?
«Le previsioni di economia globale si sono deteriorate rispetto alle nostre ultime previsioni d’inverno. Rivedremo le nostre previsioni a maggio. Non posso dare dati precisi in questo momento, ma i rischi sono chiaramente al ribasso».
 
La zona euro è sull’orlo di uno scenario economico alla giapponese di bassa crescita e bassa inflazione?
«Il rischio di deflazione, intesa come una riduzione sistematica dei prezzi, è molto basso. Tuttavia la Ue deve agire per rafforzare la ripresa. Le priorità sono aumentare gli investimenti, concentrarsi sulle riforme strutturali e continuare con politiche di bilancio responsabili».

Dopo i risultati elettorali in Spagna, Portogallo e Irlanda, non teme che questa strategia sia controproducente dal punto di vista politico?
«Sull’aggiustamento di bilancio gran parte del lavoro è stato fatto. Nella zona euro deficit e debito sono in calo. Ma ci sono differenze tra gli Stati membri. Alcuni hanno spazio di bilancio e possono fare di più per stimolare l'economia con investimenti. Altri sono in procedura per deficit eccessivo. Infine ci sono Paesi con livelli di debito molto alti che non hanno spazio di bilancio. Non dobbiamo dimenticare la lezione della crisi della zona euro: era anche una crisi di fiducia nei confronti di alcuni Stati che hanno perso accesso ai mercati per l’alto livello di debito».

La volatilità nei mercati, in particolare nel settore bancario, può portare a una nuova crisi di fiducia nei confronti di alcuni Stati membri?
«Non ci aspettiamo una crisi di questo tipo. Ma non dobbiamo nemmeno andarcela a cercare. I Paesi più vulnerabili devono continuare con politiche di bilancio responsabili».

Parla dell'Italia?
«Anche dell'Italia. Perché ha il secondo più alto livello di debito dopo la Grecia».

Qual è il suo giudizio di ciò che sta facendo il governo?
«Le raccomandazioni prevedevano un aggiustamento strutturale dello 0,25% lo scorso anno e dello 0,1% quest'anno. Ciò che prevediamo è solo uno 0,1% di miglioramento lo scorso anno e un peggioramento dello 0,7% quest'anno. L'Italia è a rischio di non rispetto del Patto, sia in termini di percorso verso l'obiettivo di medio termine sia per la regola del debito. Abbiamo reiterato le preoccupazioni in una lettera. Ritorneremo su questa valutazione sulla base dei dati verificati da Eurostat, delle nuove previsioni economiche di maggio e delle decisioni che prenderemo sulla flessibilità».

Chiedete una correzione di bilancio, anche se verrà concessa tutta la flessibilità? Guardando alle previsioni, anche se l'Italia otterrà tutto quel che ha chiesto, il rischio di deviazione rimane...
«È vero e queste preoccupazioni sono state reiterate dall'Eurogruppo in una dichiarazione: “Anche se sarà concesso il massimo di flessibilità potenziale, potrebbe esserci un rischio di deviazione significativa”. Non voglio indicare un obiettivo numerico preciso perché i dati cambieranno».

Il governo deve annunciare la correzione ad aprile?
«Abbiamo invitato le autorità italiane a compiere i passi addizionali necessari a rispettare il Patto già a novembre nel giudizio sul progetto di Legge di Stabilità e lo abbiamo reiterato nella lettera». 

L'Italia può ottenere flessibilità per il 2017?
«Dipende dalle decisioni che prenderemo quest’anno. C’è un tetto massimo dello 0,75% di Pil in termini di flessibilità. All'Italia è già stato concesso la scorsa estate lo 0,4% per la clausola delle riforme. Ora valuteremo se la richiesta di flessibilità addizionale per gli investimenti è giustificata e analizzeremo quali sono i piani per aggiustare il percorso verso l’obiettivo di medio termine. Insomma, tutto dipende se l’Italia raggiungerà il tetto dello 0,75% di flessibilità quest’anno.

Quale aggiustamento deve fare l'Italia nel 2017?
«Visto l'alto livello del debito, lo 0,6% di Pil».

In questo contesto, ci sono spazi per ridurre le tasse?

«L'Italia deve prendere le misure necessarie per evitare il rischio di non rispetto del Patto. La flessibilità c'è, ma questo non cambia il messaggio complessivo della Commissione: con un debito sopra il 132% del Pil è importante metterlo in una chiara traiettoria al ribasso. La buona notizia è quest'anno dovrebbe scendere, anche se di poco». 

Il suo giudizio sulle riforme?
«Ci sono stati progressi sostanziali nel settore bancario inclusa la questione dei crediti deteriorati, nel mercato del lavoro e nell'istruzione. Ma i progressi sono limitati su spending review, privatizzazioni, riforma della tassazione, concorrenza e clima per le imprese».
 
Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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