Statali, scatto da 85 euro per tutti e premi più alti solo ai migliori

Sabato 23 Dicembre 2017
Statali, scatto da 85 euro per tutti e premi più alti solo ai migliori

È stato firmato dopo quasi dieci anni l'accordo per il rinnovo del contratto degli statali, ovvero per i dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. In tutto circa 247 mila persone. L'aumento medio mensile è di circa 85 euro lordi a regime sullo stipendio base. Il rinnovo copre il triennio 2016-2018.

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L'intesa tra Aran e i sindacati di Cgil, Cisl, Uil, Confsal (Usb, Cgs e Cisal non hanno siglato) è arrivata dopo una
trattativa fiume. E soprattutto dopo oltre otto anni di blocco. Si tratta di un contratto destinato a fare da apripista per gli altri comparti.

La forbice degli aumenti retribuitivi sullo stipendio base va dai 63 ai 117 euro mensili lordi a regime. Così le tabelle del nuovo contratto per le funzioni centrali della Pa, che riunisce gli statali in senso stretto (ministeri, agenzie fiscali e parastato). La tranche di aumenti per il 2018 scatterà da marzo.

Ai livelli retributivi più bassi c'è poi un «elemento perequativo» da marzo a dicembre 2018, in tutto 10 mensilità. L'assegno oscilla tra i 21,10 e i 25,80 euro al mese. Quindi il totale per l'anno prossimo va dai circa 211 ai 258 euro a testa. In questo modo si copre appieno anche la platea del bonus degli 80 euro, che poteva essere intaccato dalla scatto. Il 'plus' consente a tutti di prendere un aumento che va da dagli 84 euro in su per il periodo considerato.

Rivisto anche il meccanismo dei premi. Ai dipendenti più bravi, quelli con valutazioni «eccellenti», andrà un extra premio del 30%. 

«Dopo quasi 10 anni di blocco contrattuale, è stato appena firmato, con le organizzazioni sindacali, il primo nuovo #contratto dei dipendenti delle PA». Così la ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, in un tweet scritto alle 3.56 della notte, subito dopo la sigla all'Aran. La ministra ha seguito da vicino le trattative che si sono protratte senza pause per circa 18 ore.

«Un risultato storico. Un contratto che da più diritti e archivia la legge Brunetta». Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta in una nota la sigla della pre intesa per il rinnovo del contratto degli Statali. «Dopo oltre nove anni - sottolinea - finalmente restituiamo un contratto nazionale ai lavoratori pubblici, il primo che
sottoscriviamo è quello delle Funzioni Centrali che riguarda i lavoratori dei ministeri, delle agenzie e degli enti pubblici non economici».

Si tratta, aggiunge, «di quasi 250 mila lavoratrici e lavoratori a cui estendiamo diritti, in particolare su permessi e congedi dove introduciamo tutele importanti, sia per l'espletamento di visite, terapie ed esami diagnostici sia alle donne vittime di violenza alle quali, dopo i tre mesi di congedo previsti dalla legge, il contratto garantisce altri tre mesi di aspettativa. Si estendono, inoltre, le norme sul diritto allo studio includendo i lavoratori a termine e riconoscendo anche il diritto a svolgere la formazione prevista da albi o ordini, si potenzia e si rende più esigibile la formazione e si introduce il libretto formativo».

Nel merito, continua la Sorrentino ci sono «norme di civiltà» come «quelle che estendono i diritti civili e introducono tutele per lo stress lavoro correlato e i fenomeni di burn out. Mantenute le tutele previgenti a partire dall'articolo 18 e l'orario di lavoro a 36 ore e ridotta la precarietà. Più poteri vengono riconosciuti alla contrattazione, soprattutto di posto di lavoro, sulla scia di quanto definito nell'accordo del 30 novembre e ci sottraiamo al ricatto degli atti unilaterali ridando la titolarità alla contrattazione. Cambiano i sistemi di valutazione, scompaiono le fasce brunettiane, si amplia la partecipazione sindacale». 

 

Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 12:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA