Spread, il governo gioca d'anticipo: Tria accelera la revisione del Def

Venerdì 31 Agosto 2018 di Marco Conti
Spread, il governo gioca d'anticipo: Tria accelera la revisione del Def

IL RETROSCENA
ROMA

Fare in fretta. Aggiornare quanto prima il Documento di economia e finanza per rassicurare gli investitori che dalla primavera scorsa navigano a vista non sapendo in che direzione il governo intende portare il Paese. Questa l'intenzione che sta maturando a palazzo Chigi dove si attende con una certa ansia il rientro del ministro dell'Economia Giovanni Tria dalla Cina, come il verdetto che oggi darà l'agenzia di rating Fitch sul debito italiano. Il timore di una tempesta finanziaria, annunciata dal sottosegretario Giorgetti e rilanciata ieri l'altro al vicepremier Di Maio, spingono Conte e Tria a cercare di mettere ordine su alcune promesse che rischiano di cambiare i connotati della finanza pubblica.

LE FACEZIE
Mercoledì della prossima settimana è previsto un vertice a palazzo Chigi con il premier Conte, i ministri Tria, Moavero e Trenta, i sottosegretario Giorgetti e Buffagni e i due vicepremier Di Maio e Salvini. Già a luglio Tria aveva avviato il confronto con i due azionisti di maggioranza per arrivare ad una legge di bilancio che, secondo il ministro, permetterebbe di avviare alcune riforme mantenendo però fede agli impegni presi con Bruxelles.

In poche settimane tutto è però cambiato. Almeno stando alle dichiarazioni dei due vicepremier che, in un crescendo di promesse e velate minacce, hanno messo in dubbio le linee di politica economica che lo stesso Tria aveva tracciato prima dell'estate. Normalmente il Def viene aggiornato a fine settembre, ma l'incertezza comincia a pesare e il Def potrebbe essere lo strumento utile per metter fine alle tensioni interne al governo già molto forti, come dimostra lo scontro sul ddl che dovrebbe tagliare le pensioni alte non sarebbero coperte dai contributi. Salvini, che ha disertato i precedenti appuntamenti a palazzo Chigi, martedì riunirà i suoi in via Bellerio proprio per definire le priorità della Lega.

«Non promettiamo miracoli in tre mesi, ma la manovra darà i primi segnali di cambiamento anche in economia», ha spiegato ieri il leader della Lega. Tra reddito di cittadinanza, flat tax, modifica della Fornero non sarà facile arrivare ad un punto d'incontro che soddisfi i due alleati. Anche perché il M5S, dopo aver subito per settimane l'iniziativa dell'alleato sui migranti, pensa di ottenere prima con il taglio delle pensioni cosiddette d'oro, e poi con la legge di Bilancio, una sorta di risarcimento.

Anche in queste settimane tra palazzo Chigi e Quirinale il rapporto è rimasto molto stretto. E anche se sarebbe un errore speculare sui motivi del rinvio del viaggio in Australia di Sergio Mattarella, non c'è dubbio che la presenza a Roma del Capo dello Stato contribuisce a tranquillizzare il premier Conte che in queste settimane ha continuato a lavorare con i ministro Moavero e Trenta per cercare di avere anche sul fronte dell'immigrazione quel rapporto costruttivo con Bruxelles che l'Italia ha sempre avuto. Ieri la Trenta ha invece toccato con mano le conseguenze del metodo-Salvini. Un irrigidimento dei principali partner europei che dalla mancata modifica della missione Sophia rischia si spostarsi presto sulla manovra e su quella richiesta di maggiore flessibilità che l'Italia di Di Maio pretende anche a dispetto dello stratosferico debito pubblico italiano.

Il tentativo di riunire cabine di regia su ogni singolo tema (martedì migranti, mercoledì manovra) è il modo per non continuare ad andare in ordine sparso e presentarsi nel fine della prossima settimana a Cernobbio con uno spread da 2011.

Ultimo aggiornamento: 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA