Lo spread in altalena, Piazza Affari rimbalza

Mercoledì 30 Maggio 2018
Lo spread apre in netto calo a 270 punti
Piazza Affari è sull'ottovolante delle incertezze politiche e rimbalza dopo due giornate nere. Il Ftse Mib reagisce all'ipotesi che le elezioni si allontanino - per un Governo Cottarelli o un esecutivo Lega-M5s fuori tempo massimo - e chiude in rialzo del 2%, grazie soprattutto ai recuperi dei titoli bancari, con investitori a caccia di saldi. Milano è la migliore tra le piazze europee che, pur positive con Wall Street, non trovano una direzione così netta.

L'altalena tocca anche lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi, che si raffredda e chiude a 247 punti base, in calo di mezzo punto percentuale dai 290 della chiusura ieri, quando era volato fino a 313 punti, ai massimi dal 2012. Ma i dubbi sulla capacità dell'Italia di ripagare il suo debito si riflettono sul mercato primario e l'asta di Btp a 5 e 10 anni vede un netto rialzo, col rendimento medio del decennale che vola al 3% (il livello più alto da maggio del 2014) dal 1,70% del collocamento di aprile. La Borsa quindi oggi ha preso fiato, ma l'Italia resta un osservato speciale. La Banca centrale europea, pur mantenendo uno sguardo vigile, però al momento non vede ragioni per intervenire. Ma soprattutto continua a coprire i titoli di Stato dell'Eurozona con il suo ombrello di 30 miliardi al mese di acquisti nell'ambito del quantitative easing.

Ma il debito resta nel mirino degli osservatori. Non a caso tra i rialzi delle banche di oggi spicca il guadagno del 7% di Mediobanca, che beneficia sì della raccomandazione d'acquisto degli analisti di Hammer Partners, ma che soprattutto è stata 'graziatà dalla bocciatura inflitta da Bofa-Merrill Lynch alle maggiori banche italiane. Bocciatura motivata, manco a dirlo, con le tensioni politiche che gravano sull'Italia. Una situazione certificata da Moody's, che il debito sovrano lo ha già messo sotto osservazione, e che - a mercati chiusi - annuncia un possibile 'downgradè 12 istituti italiani, per lo per lo più banche, vista la possibile revisione del rating dell'Italia. Stesso trattamento l'agenzia di rating lo riserva a 6 utilities.

Il punto è che le incertezze politiche non sono finite e il rialzo di 150 punti base dello spread registrato tra l'11 maggio e ieri ha già causato un calo di 5,2 miliardi di euro nel valore di mercato dei titoli di Stato che le banche italiane hanno 'in pancià, stando ai conti fatti Equita Sim.
Secondo cui, tra le altre cose, in caso di deterioramento del contesto macro c'è un rischio di deprezzamento complessivo del 30% del valore di Borsa delle loro azioni.
Ultimo aggiornamento: 19:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA