Bankitalia, da Draghi in prima fila un assist a Visco

Giovedì 1 Giugno 2017 di Rosario Dimito e Alberto Gentili
Visco e Draghi

Ogni anno, puntualmente, Mario Draghi era stato invitato a presenziare alla Considerazioni Finali del governatore Ignazio Visco. Il presidente della Banca centrale europea aveva però sempre declinato l'invito. A sorpresa, invece, Draghi ieri si è presentato a Palazzo Koch dove ha regnato tra il 2005 e il 2011. L'ha fatto proprio in occasione di quelle che potrebbero essere le ultime Considerazioni di Visco, dato che il suo mandato scade a ottobre. E molti hanno letto nella presenza irrituale del capo della Bce un endorsement alla riconferma di Visco, nel solco della stabilità.

Oltre a un segno di attenzione al Paese che vive non senza preoccupazione il precipitare verso elezioni anticipate in autunno, proprio in coincidenza con la sessione di bilancio. Un ingorgo politico-economico-istituzionale potenzialmente pericoloso, in quanto dalle urne potrebbe non uscire un chiaro vincitore. E perché, come dimostrano le oscillazioni della Borsa e dello spread, i mercati finanziari hanno armato i fucili appena hanno fiutato l'incertezza politica.

IL BENVENUTO
Visco ha dedicato un inciso all'arrivo inaspettato del numero uno dell'Eurotower: «Do il benvenuto a Mario Draghi». E i suoi a cerimonia conclusa hanno confidato: «E' stata una presenza che ha parlato da sola. Un segno di considerazione e di stima in vista dell'eventuale riconferma, dato che il presidente della Bce non era mai venuto finora. Inoltre Draghi ha dato il senso della famiglia che si riunisce intorno a Visco, c'era anche l'ex governatore Antonio Fazio che non si era più fatto vedere dopo il suo addio».

La continuità in Bankitalia, evitando contrapposizioni, potrebbe rivelarsi un asset importante per la stabilità agli occhi di Draghi. A meno che non sia il calendario politico a complicare il rinnovo del governatore: se la nomina dovesse cadere a cavallo di possibili elezioni in autunno, diverse fonti prospettano il possibile scenario di una reggenza affidata al direttore generale Salvatore Rossi, in attesa che a scegliere sia il nuovo governo che uscirà dalle urne. Lo statuto della Banca d'Italia non contempla infatti una proroga del mandato.

La procedura di nomina prevede un decreto del capo dello Stato su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore di Bankitalia. Ma mentre Sergio Mattarella - fonti del Quirinale hanno smentito un incontro con Draghi nonostante molte voci affermassero il contrario - in passato ha difeso l'operato di Palazzo Koch elogiando «la preziosa e fondamentale azione di vigilanza della Banca d'Italia» quando scoppiò il caso delle quattro banche (Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche), Matteo Renzi non ha mai mostrato apprezzamento. «Matteo non stima molto Visco, gli addebita un difetto di vigilanza», dice una fonte accreditata. Così, se sarà il leader del Pd a vincere le elezioni d'autunno, appare improbabile una riconferma del governatore.

LA SINTONIA
Da parte sua, nelle Considerazioni, Visco ha sottolineato la criticità rappresentata dall'«incertezza politica». Sia per mettere in sicurezza il sistema bancario, sia per garantire la stabilità finanziaria e la tenuta dei conti pubblici. Due osservazioni condivise da Draghi. E fonti di via Nazionale fanno notare che il governatore ha anche usato toni «più europeisti del solito», indicando con maggiore incisività la «vulnerabilità grave» del debito pubblico italiano.

Osservazioni che non sono dispiaciute a Draghi. Anzi. Da Francoforte, però, suggeriscono di non dare interpretazioni eccessive alla visita del presidente Bce: non spetta a lui dare indicazioni sul prossimo governatore.
La nomination aleggiava comunque ieri mattina alle nove, quando si è riunito il Consiglio superiore di Bankitalia.

Tutti presenti all'appuntamento mensile, tranne Donatella Sciuto: in 40 minuti si è discusso di ispezioni e altre attività ordinarie. Nessun riferimento esplicito alla successione, ma nei pour parler, l'arrivo di Draghi (anticipato da Visco) ha consolidato l'aspettativa per una soluzione interna, che l'organo sarà chiamato a ratificare. Ed è, naturalmente, a palazzo Koch la soluzione più gradita.

Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 18:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA