Cresce la protesta degli imprenditori: a rischio di taglio anche gli incentivi

Domenica 2 Settembre 2018 di Michele Di Branco
Matteo Zoppas
Sale la tensione tra governo e Confindustria. Dopo aver evocato l'ipotesi di scendere in piazza contro gli indirizzi economici dell'esecutivo Conte in una intervista al Messaggero poco prima di Ferragosto, il presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, è tornato sull'argomento censurando con durezza l'attività del governo e suscitando un vivace dibattito tra gli imprenditori. Il cui nervosismo monta di giorno in giorno. «Abbiamo una modalità diversa per esprimere il nostro malcontento, ma se la direzione presa dal governo continuerà a essere questa con gli stessi atteggiamenti, con l'impresa indicata mediaticamente come il nemico, allora gli industriali andranno in piazza da soli e noi saremo accanto perché li rappresentiamo», avverte Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto. Parole dello stesso tenore anche da parte di Emanuele Orsini.
«Dialogare con il governo spiega il presidente di FederlegnoArredo è la priorità ma il silenzio preoccupa e se nulla cambia il mondo dell'impresa è pronto a scendere in campo per difendere il sistema Italia».

LA MINACCIA
A giudizio di Orsini, rappresentante di un settore che esporta beni per 9 miliardi di euro, non si vedono all'orizzonte misure necessarie per non tornare nel tunnel della crisi: «Non riusciamo a fare con l'esecutivo alcun tipo di ragionamento e non si riesce a percepire l'approccio sui bonus: insomma zero su tutta la linea». Più prudente il vertice di Confartigianato. «Condividiamo in pieno le preoccupazioni del presidente di Confindustria Boccia, ma noi non intendiamo scendere in piazza: piuttosto continueremo a bussare alle porte dei ministri offrendo le nostre idee e i nostri progetti per rilanciare le imprese, vero motore dell'economia», propone il presidente Eugenio Massetti.
La minaccia di Confindustria di scendere in piazza non ha sorpreso più di tanto la Lega. «Tanti imprenditori ha ricordato Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera - ci hanno votato nonostante il pensiero di Confindustria. In ogni caso ha aggiunto l'economista del Carroccio che lanciò l'idea di chiedere alla Bce di cancellare i 250 miliardi di Btp in portafoglio stiamo mettendo in campo misure a favore delle imprese: a partire dalla detassazione e semplificazione, cose che si vedranno meglio quando faremo la legge di Bilancio». Proprio la manovra, in realtà, è al centro delle preoccupazioni di Confindustria, che non ha ancora digerito il decreto dignità con la stretta operata nei confronti dei contratti a termine. L'inquietudine crescente di Viale dell'Astronomia è acuita dalle ipotesi che circolano in merito alla strategia del governo, a caccia di risorse per finanziare la legge di Bilancio. Nel mirino dell'esecutivo è finita anche l'ampia griglia di incentivi fiscali, contributivi, previdenziali e sociali dei quali godono le aziende italiane. Un dossier di circa 900 voci per un valore finanziario di aiuti pari a 4,5 miliardi.

LE AGEVOLAZIONI
Nel dettaglio, 2 miliardi delle agevolazioni si riferiscono a strumenti nazionali, mentre di fonte regionale sono 2,5 miliardi. In entrambi i casi il capitolo ricerca, sviluppo e innovazione assorbe la maggior parte delle risorse, a seguire la voce sviluppo produttivo e territoriale. Diversi esponenti del governo, tra gli ultimi il sottosegretario al ministero dell'Economia, Laura Castelli, hanno confermato l'intenzione di operare un giro di vite su questo terreno. E fonti tecniche del dicastero confermano che in ballo ci sarebbe tagli da almeno 300 milioni di euro. Su questo fronte, al momento, ci sarebbe tuttavia una sostanziale disparità di vedute all'interno della maggioranza. M5S, infatti, punterebbe ad una cura dimagrante molto incisiva, mentre la Lega, che ha un bacino elettorale a trazione nordista ovviamente più vicino al mondo imprenditoriale, suggerisce un intervento più cauto.
Si tratta di trovare una sintesi anche se appare difficile, soprattutto dopo la tragedia del ponte di Genova, andare a toccare alcuni dei settori più pesanti. A cominciare dai trasporti.
Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 19:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA