Non basta il dimezzamento dei contributi per rilanciare le assunzionidei giovani.
D'altronde puntare sui giovani «avrà un impatto positivo sull'economia reale rendendo più competitive le imprese e spingendo i consumi e facendo ripartire la domanda», si spiega nella nota di Confindustria, nella quale si ricorda che, a tal proposito, «il progetto giovani di Confindustria punta a conciliare gli interessi delle imprese con quelli delle famiglie perchè i giovani da assumere altro non sono che i figli delle famiglie italiane». Servono «investimenti massivi per l'assunzione dei giovani», avverte Confindustria.
Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 09:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA Serve una decontribuzione piena. Nell'attesa dell'intervento del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, questo pomeriggio al Meeting Cl di Rimini, una nota dell'associazione chiarisce quale è il punto di vista degli industriali italiani. «Per ottenere il forte impatto desiderato» delle «misure tese ad agevolare l'assunzione dei giovani occorrerà investire risorse sufficienti a garantire la piena decontribuzione fiscale per i primi tre anni, ovviamente con i limiti che saranno utili a evitare usi strumentali e distorti» si legge nella nota. Ok quindi a norme anti-furbetti o anti-licenziamento che dir si voglia, ma il governo - questa è l'opinione di Confindustria - non sia troppo prudente, se deve puntare su questa misura lo faccia con «investimenti massivi». «Solo in presenza di scelte mirate e selettive - si spiega - sarà infatti possibile aprire le porte delle imprese a 900mila giovani nel triennio affrontando con coraggio e determinazione quello che possiamo considerare il principale problema del Paese».
D'altronde puntare sui giovani «avrà un impatto positivo sull'economia reale rendendo più competitive le imprese e spingendo i consumi e facendo ripartire la domanda», si spiega nella nota di Confindustria, nella quale si ricorda che, a tal proposito, «il progetto giovani di Confindustria punta a conciliare gli interessi delle imprese con quelli delle famiglie perchè i giovani da assumere altro non sono che i figli delle famiglie italiane». Servono «investimenti massivi per l'assunzione dei giovani», avverte Confindustria.