Codice appalti, dopo quasi due anni provvedimenti attuativi ancora all'esame del governo

Mercoledì 29 Novembre 2017
Codice appalti, dopo quasi due anni provvedimenti attuativi ancora all'esame del governo
Il nuovo codice degli appalti è una riforma a metà. A 500 giorni dalla nascita ci sono tanti provvedimenti attuativi ancora all'esame di Governo, Anac e ministeri. Un tema delicatissimo da cui dipende il 15% della spesa pubblica. Molte le critiche che in questi mesi sono arrivate non solo da chi lavora con la pubblica amministrazione ma anche dal sistema economico. Perché, dicono, la piega marcatamente anticorruttiva delle nuove norme, con il carico di procedure e atti amministrativi che soffocano le pubbliche amministrazioni, rischia di penalizzare le imprese oneste, senza scalfire quelle riconducibili alla criminalità organizzata o alle aree grigie della illegalità. Se ne parlerà giovedì alle 15 al convegno "Il codice dei contratti pubblici. Un primo bilancio alla luce del correttivo" nella sede del Tar del Lazio (via Flaminia 189).

«Dopo le stragi degli anni Novanta si è fatto parecchio contro la criminalità organizzata, anche se non basta mai, ma non si è fatto altrettanto nei confronti della criminalità economica e della corruzione - dice intervistato dall'agenzia Dire Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale -. Fino al 2012 non si è attuata alcuna prevenzione e anzi si sono fatti passi indietro, per esempio quando nel 2001 è stato svuotato il reato di falso in bilancio, reintrodotto solo due anni fa. Adesso però si sta compiendo una svolta: penso ad esempio all'Anac, anche se le sono stati attribuiti molteplici, troppi compiti; penso al codice antimafia, che ha preso di petto la dimensione patrimoniale ed economica della criminalità organizzata; penso al codice degli appalti. E'necessario - continua Flick - occuparsi di questi problemi a fondo perché finora si è fatto poco e in alcuni settori quasi nulla, o per ragioni di immagine».

«Tra criminalità organizzata e corruzione ci sono dei legami molto stretti: la prima spesso utilizza la corruzione e se non basta usa altri metodi più violenti e "persuasivi" ma questo non vuol dire che siano la stessa cosa; sono due realta' diverse e vicine che si danno una mano e sono collegate con un'altra criminalità altrettanto pericolosa, quella economica. Resta pero' una differenza fondamentale: la criminalita' organizzata vive e prolifera sulla
violenza e sull'intimidazione; la corruzione prende vita dalla negoziazione illecita: vi sono molti punti di contatto che
suggeriscono di usare in parte per entrambe gli stessi metodi di investigazione, ma non si puo' ritenere che siano la stessa cosa».

Per Flick «si puo' cercare di contrastare la corruzione introducendo controlli e obblighi per la Pubblica amministrazione prevalentemente formali e burocratici, ma cosi' si rischia di complicare la prevenzione: per la Corte dei conti i controlli sono troppi e disomogenei, rischiano di costare molto di piu' dei risultati che offrono». Quindi, avverte, «rischiamo di costruire un meccanismo di prevenzione privatizzata che e' essenzialmente burocratico e che guarda piu' alla procedura che ai risultati. Siamo abituati a praticare controlli che guardano al  procedimento: il funzionario rispetta le regole ma non guarda con sufficiente attenzione ai risultati. Non basta guardare la forma, c'è anche la sostanza».

«Confindustria ha espresso un giudizio positivo sulla riforma del Codice dei contratti pubblici, che contiene diversi
aspetti innovativi potenzialmente in grado di offrire una grande opportunita' di trasformazione del mercato della domanda pubblica», sottolinea Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria. Per Panucci l'apprezzamento degli imprenditori riguarda soprattutto «l'intento semplificatorio della riforma». Un passaggio ulteriore, osserva, «a nostro avviso determinante, dovrebbe essere la semplificazione delle procedure decisionali a monte della fase di gara, da cui dipende il pieno utilizzo delle cospicue risorse economiche già rese disponibili dal Governo con una pianificazione di opere e risorse a lungo termine».


 
Ultimo aggiornamento: 20:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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