Benzina, si studia taglio accise per 250-300 milioni nella manovra: 3 centesimi al litro

Martedì 25 Settembre 2018
Benzina, si studia taglio accise per 250-300 milioni nella manovra: 3 centesimi al litro
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Verso il taglio delle accise sulla benzina promesso nel contratto di governo. Un primo segnale sui prezzi dei carburanti, con un taglio delle accise da circa 250-300 milioni. È una delle misure del pacchetto fiscale proposto dalla Lega per la prossima manovra. Secondo fonti al lavoro sul dossier le risorse sarebbero reperite grazie all'extragettito dell'Iva sui carburanti, ottenuto nel corso dell'anno.

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Nella manovra o in un decreto fiscale collegato, dovrebbe entrare anche una versione allargata della pace fiscale, in grado di sanare anche i debiti Iva. La Lega, che sta studiando l'intero pacchetto, espande così il suo raggio di azione cercando di iniziare da subito a «dare un segnale» su tutti i punti del contratto di governo. D'altra parte, il M5S è al lavoro sul reddito di cittadinanza, per il quale non si esclude un legame con l'Isee che permetterebbe di inserire requisiti di reddito e di patrimonio per la definizione della platea di destinatari.

L'idea di base per i carburanti è quella di trasferire il maggior gettito dell'Iva di settore ottenuto in corso d'anno su
una riduzione delle accise. Le risorse a disposizione ammonterebbero a 250-300 milioni, che equivalgono a un taglio di massimo 3 centesimi al litro per la benzina o, in alternativa, di circa 1 centesimo per il gasolio. Il maggiore incasso per l'erario rappresenta tuttavia una copertura instabile, visto che le entrate Iva variano in base al prezzo industriale dipendente dall'altalena delle quotazioni internazionali del petrolio.

La Lega sta peraltro ancora lavorando alacremente alla pace fiscale, cercando una soluzione anche per i crediti Iva. Un tema scottante che riguarda una materia europea, ricorda il sottosegretario al Ministero dell'Economia, Massimo Bitonci, ma su cui comunque il partito di Matteo Salvini è pronto a insistere. L'ipotesi è di prevedere comunque «la riscossione dell'Iva dovuta», magari intervenendo «sugli altri tributi». La sanatoria sarebbe in questo modo «limitata a sanzioni e interessi». Non è peraltro escluso che il governo scelga di riaprire i termini della rottamazione delle cartelle, che già comprendeva anche l'Iva, rendendola più appetibile allungando le scadenza delle rate. Il nodo del tetto della sanatoria, su cui i due partiti di maggioranza non sono allineati, resta invece una questione aperta.

La pace fiscale rappresenta uno degli elementi chiave per garantire le coperture alle misure espansive della manovra, ma in aggiunta nuove risorse potrebbero derivare dalla gara per le frequenze 5G. Gli incassi previsti dalla scorsa legge di bilancio ammontavano a 2,5 miliardi, ma gli incassi sono ad oggi il doppio del previsto, avendo già superato i 5,1 miliardi di euro.

 
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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