Bce dimezza gli acquisti dei bond: 30 miliardi al mese da gennaio fino a settembre

Giovedì 26 Ottobre 2017
Bce dimezza gli acquisti dei bond: 30 miliardi al mese da gennaio fino a settembre
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In Unione Europea la ripresa «è solida e stabile», e lo sarà «anche nella seconda metà del 2017», ma «è ancora necessaria una politica monetaria molto espansiva».

Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, spiegando le misure prese oggi dal consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. «Ci attendiamo che i tassi rimangano sui livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte dei nostri acquisti netti di attività». «La crescita - ha spiegato Draghi - potrebbe dare sorprese positive. I rischi restano bilanciati e legati a fattori globali e a sviluppi esterni». Sull'inflazione l'obiettivo della Bce, quella di portarla sotto ma vicina al 2%, è ancora lontano. «Se per la crescita lo scenario è soddisfacente», premette il presidente Mario Draghi, «non si può dire altrettanto» per l'inflazione, prevista all'1,5% quest'anno e all'1,2% il prossimo. Per questo «è ancora necessario uno stimolo monetario».
 

La Banca centrale europea ha deciso di tagliare il quantitative easing, gli acquisti di titoli, a 30 miliardi al mese a partire da gennaio e fino a settembre. Da qui a dicembre gli acquisti continueranno all'attuale ritmo di 60 miliardi al mese. Una decisione che secondo Draghi «riflette la crescente fiducia» sulle aspettative di inflazione. Il presidente della Bce però avverte: «Per fruire dei benefici derivanti dal quantitative easing, le altre politiche devono fornire un contributo decisivo al rafforzamento del potenziale di crescita a più lungo termine e alla riduzione delle vulnerabilità». Draghi ha sottolineato che «l'attuazione delle riforme strutturali va considerevolmente accelerata per consolidare la capacità di tenuta, ridurre la disoccupazione strutturale e rafforzare il potenziale di crescita e la produttività nell'area dell'euro». Sulle politiche di bilancio, ha aggiunto Draghi, «a tutti i paesi gioverebbe intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche più favorevole alla crescita».

Draghi ha poi annunciato che la Bce continuerà a reinvestire il capitale dei bond nel suo portafoglio che arrivano a scadenza, e che tali reinvestimenti saranno «massicci». L'ex governatore della Banca d'Italia ha poi negato le voci di mercato secondo cui l'Eurotower avrebbe fissato un limite di 2.500 miliardi all'espansione del suo bilancio tramite il Qe, «che comunque non scenderà bruscamente a zero».

In una nota in cui comunica anche di aver lasciato i tassi invariati, la Bce spiega che «da gennaio 2018 gli acquisti netti di titoli continueranno ad un ritmo mensile di 30 miliardi di euro fino alla fine di settembre 2018», o oltre, se necessario, e in ogni caso fino a quando il Consiglio direttivo non vedrà un deciso aggiustamento nel percorso dell'inflazione coerente con il suo obiettivo», pari al quasi 2%. Il Qe risulta così dimezzato, anche se con un allungamento di nove mesi. Tuttavia la Bce ha deciso oggi che «se le prospettive divenissero meno favorevoli, o le condizioni finanziarie si facessero incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento dell'inflazione, il Consiglio direttivo è pronto ad aumentare gli acquisti netti di titoli in termini di dimensiono o durata».

La decisione della Bce non è stata presa all'unanimità ma c'è stato un «ampio consenso e «un'atmosfera molto positiva, non abbiamo discusso di scenari alternativi», ha detto ancora Draghi, «i governatori hanno sottolineato la forza perdurante dell'economia e i riflessi sul mercato del lavoro dove sono stati creati 7 milioni di posti in quattro anni». Il presidente della Bce è anche intervenuto sulla questione catalana: «È 
molto, molto difficile commentare su sviluppi che cambiano ogni giorno. Concludere ora che ci siano rischi per la stabilità finanziaria è prematuro, bisogna vedere cosa succede. Ma state sicuri che seguiamo con grande attenzione».

La Bce ha anche comunicato che le aste di liquidità a un giorno e quelle a tre mesi continueranno ad essere condotte a tasso fisso con piena aggiudicazione, lasciando di fatto a disposizione degli istituti di credito la misura d'emergenza della liquidità illimitata, fino al 2019. Dopo l'annuncio lo spread Btp-Bund è sceso a 152 punti. In crescita le principali Borse europee.

Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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