Alitalia, pre-accordo con i sindacati: ridotti esuberi e tagli agli stipendi. Ora referendum tra i lavoratori

Venerdì 14 Aprile 2017
Alitalia, pre-accordo con i sindacati: ridotti esuberi e tagli agli stipendi. Ora referendum tra i lavoratori
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Alitalia e i sindacati hanno raggiunto un verbale di confronto, una sorta di preaccordo, in cui le parti hanno preso atto di una serie di elementi e concordano su una serie di misure tra cui la riduzione degli esuberi tra il personale di terra a tempo indeterminato da 1.338 a 980 e la riduzione del taglio degli stipendi all'8%. Il verbale verrà firmato dopo il referendum tra i lavoratori. 

Nel verbale, in particolare, si evidenzia, oltre alla riduzione degli esuberi e al minor taglio degli stipendi per il personale di volo, la necessità di accelerare la crescita dei ricavi, in particolare inserendo nuovi aerei per il lungo raggio.

Per quanto riguarda gli esuberi, la riduzione avviene attraverso: superamento del progetto di esternalizzazione nelle aree di manutenzione e altre aree; ricorso alla cigs entro maggio 2017 per due anni; l'attivazione di riqualificazione e formazione; misure di incentivazione all'esodo; miglioramento della produttività ed efficienza con rinvio in azienda entro maggio 2017 per la definizione.

Per quanto riguarda il personale navigante, poi, sono previsti: scatti di anzianità triennali con primo scatto nel 2020; tetto all'incremento retributivo in caso di promozione pari al 25%; per i neo assunti applicazione del contratto Cityliner; riduzione dei riposi annuali da 120 a 108; esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo; prosecuzione della solidarietà fino al la scadenza prevista per legge, 24 settembre 2018.

Nel verbale, inoltre, si premette che: l'azienda attraversa una crisi economico-finanziaria, che un gruppo di azionisti e finanziatori propone una ripatrimonializzazione dell'azienda per circa 2 miliardi di cui 900 come nuova finanza, che il cda ha approvato un piano che prevede crescita dei ricavi e una significativa riduzione dei costi di cui circa un terzo riferito al costo del lavoro, che l'immissione di risorse finanziarie è propedeutica al rilancio della società.

«Siamo soddisfatti del lavoro ottenuto: gli esuberi sono calati molto, anche perché sono stati ottenuti anche maggiori investimenti nel piano industriale, con più aeromobili e la manutenzione rimasta dentro l'azienda, e crediamo di aver ridotto al minimo i tagli salariali». Cosi il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. «Crediamo di aver fatto il massimo sforzo possibile per avvicinare le parti», ha aggiunto.

«Siamo consapevoli che ci sarà bisogno di altre persone che hanno fiducia nel futuro di Alitalia che mettano ulteriori risorse, ma intanto bisognava salvare il vettore e grazie allo sforzo un po' di tutti riusciamo a farlo», ha continuato il ministro delle Infrastrutture a Radio Anch'io. Delrio ha aggiunto che resta la «preoccupazione perché l'azienda è obiettivamente in una situazione di grandissima difficoltà». 

«Il governo - ha sottolineato il ministro - ha lavorato da dicembre per convincere gli azionisti a rimettere denaro fresco per far ripartire l'azienda. Abbiamo convinto sia il socio estero che le banche a mettere 2 miliardi di capitalizzazione di cui 900 milioni di liquidità, o Alitalia avrebbe chiuso in pochi giorni. Con grande senso di responsabilità, gli azionisti hanno messo maggiori risorse, necessarie per una gestione sbagliata in che non ha saputo intercettare la crescita del traffico aereo che altri vettori hanno invece intercettato. Abbiamo chiesto a sindacati e lavoratori, che non hanno nessuna responsabilità, di fare uno sforzo perché l'azienda possa continuare ad esistere. Lo sforzo del governo - ha aggiunto - non è per fare un favore ai privati ma per salvaguardare complessivamente l'economia e l'occupazione. Poi qualche sacrificio purtroppo è rimasto».

«Abbiamo fatto uno sforzo importante e dobbiamo dare atto a tutte le parti di aver messo in campo una disponibilità che dà il senso di attaccamento», ha sottolineato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. «Per il lavoro mettiamo a disposizione tutte le strumentazioni, è stato uno strumento di accompagnamento», ha aggiunto. 

«Abbiamo definito un verbale del confronto che si è svolto in questo periodo, che sottoporremo a referendum vincolante la prossima settimana». Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, al termine della trattativa
Alitalia, spiegando che «le ragioni del lungo confronto sono la situazione molto critica dell'azienda e le ragioni che ci hanno spinto a continuare, il fatto che bisogna provare a salvarla».

«È stato un lungo lavoro e credo che abbiamo portato a casa risultati assolutamente importanti», ha commentato il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan. «Abbiamo preso atto che questo era il limite massimo fino a cui si poteva trattare e ci sembra soddisfacente anche per il punto di partenza. Non parliamo più di licenziamenti ma di cig, di utilizzo di ammortizzatori sociali».

«Credo che i lavoratori non faranno mancare il senso di responsabilità», ha poi detto ancora Furlan a proposito del referendum in arrivo sul pre-accordo sulla vertenza Alitalia. Furlan ha ricordato che Alitalia è una «impresa importante per il Paese» con oltre 20.000 lavoratori tra diretti e indotto. «Mi aspetto una consultazione capillare e seria», ha concluso.

«In questi mesi ci siamo adoperati per evitare il rischio do default. Abbiamo fatto il massimo possibile nel confronto. Ora la parola spetta ai lavoratori». Cosi il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.


 

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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