Addio al "tax day": Imu e Irpef si pagheranno in giorni diversi

Giovedì 10 Novembre 2016
Addio al "tax day": Imu e Irpef si pagheranno in giorni diversi
ROMA - Il decreto fiscale rallenta la sua corsa. Oggi le commissioni Bilancio e Finanze della Camera avrebbero dovuto concludere l'esame. Il via libera è slittato a lunedì, quando il testo arriverà in aula. Lo stesso giorno il governo porrà la fiducia e martedì il provvedimento verrà licenziato e passerà al Senato. Ieri nelle commissioni c'è stato un lungo tira e molla tra governo e relatori su alcune proposte di modifica che riguardavano il settore bancario. A creare gli attriti maggiori è stata una bozza di emendamento che portava da 8 a 30 miliardi la soglia di patrimonio oltre la quale sarebbe scattato l'obbligo di trasformazione in spa per le banche popolari. Una misura che avrebbe potuto avere impatti, per esempio, sulla trasformazione della Pop di Bari. La norma però, è saltata per una spaccatura all'interno della stessa maggioranza. Alla fine uno dei due relatori, Giovanni Sanga del Pd, ha presentato un testo nel quale era presente un'altra misura sulle banche che riguardava le contribuzioni al Fondo di risoluzione nazionale da parte degli istituti bancari. Una misura gemella di quella stralciata in sede di primo esame del disegno di legge di Bilancio.
 
Le novità sono arrivate sul fronte delle semplificazioni fiscali. Gli studi di settore saranno sostituiti dal cosiddetto indice di affidabilità che attiverà meccanismi premiali limitando i controlli. Poi il blocco degli accertamenti e delle comunicazioni del Fisco in estate: dal 1. agosto fino al 4 settembre, le comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate saranno congelate. Un'altra novità riguarda l'addio al «tax day» del 16 giugno: il 16 si dovranno versare solo Imu e Tasi, mentre la tassa sui redditi sarà rimandata al 30 giugno. Scadenze allungate anche per l'invio della certificazione unificata da parte dei datori di lavoro (il vecchio Cud) che arriverà per fine marzo e non più entro il 28 febbraio. Viene eliminato il meccanismo per il quale i prelievi bancomat delle imprese fanno scattare accertamenti automatici se superano i mille euro giornalieri e i cinquemila euro mensili.
Diverse le novità che riguardano poi la rottamazione delle cartelle di Equitalia. Le rate potrebbero passare da quattro a cinque e i termini di pagamento estesi fino a ottobre 2018. La rottamazione sarà allungata anche al 2016. Il governo ha presentato un emendamento che estende anche ai Comuni che non usano la società di riscossione pubblica la possibilità di aderire alla rottamazione. Un emendamento del capogruppo di Scelta Civica - Ala, Cesare Sottanelli, ha introdotto una norma per consentire in futuro il superamento dell'aggio. Il passaggio dei dipendenti di Equitalia alla nuova Agenzia di Riscossione, inoltre, sarà automatico.
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