Spese, con gli acquisti centralizzati 5 miliardi di risparmi per lo Stato

Lunedì 16 Maggio 2016 di Sonia Ricci
Spese, con gli acquisti centralizzati 5 miliardi di risparmi per lo Stato
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Cinque miliardi di risparmi in tre anni, da qui al 2018. È l'obiettivo da centrare per razionalizzare gli acquisti delle amministrazioni pubbliche, soprattutto ora che Bruxelles è in pressing sul nostro debito e sulla necessità quindi di far ripartire la spending review. Subito. Per questo un ruolo centrale spetterà alla Consip, la società del Tesoro incaricata di gestire gli acquisti di beni, spuntando i prezzi migliori sul mercato.

IL METODO
Il metodo Consip è semplice: una volta scelti i fornitori tramite gara d'appalto sono stipulate le convenzioni, entro le quali poi le Pa devono rifornirsi. La spending review degli acquisti non colpisce solo la “mitica” siringa: devono essere acquistati in forma aggregata 19 categorie di beni e servizi. L'elenco è contenuto in un decreto del presidente del Consiglio entrato in vigore a febbraio. Oltre due terzi del paniere riguarda la sanità. In sostanza, amministrazioni statali e aziende ospedaliere non possono più bandire singole gare per acquistare i prodotti e i servizi messi in elenco, ma devono passare per i cosiddetti soggetti aggregator”, cioè le centrali di acquisto che comprano per più Pa insieme. Sono 33 in tutto (rispetto alle vecchie 32mila stazioni): oltre a Consip, c'è anche una centrale d'acquisto per ogni Regione, nove città metropolitane e due province (Perugia e Vicenza).
 
Tra i beni da comprare in forma aggregata ci sono i farmaci – che coprono più della metà della spesa centralizzata, circa 8 miliardi – la pulizia dei locali del Ssn, i defibrillatori, i vaccini, la ristorazione, la lavanderia e lo smaltimento dei rifiuti sanitari. Tra quelli extra-sanitari: vigilanza armata, pulizia degli immobili, acquisto di energia e servizi di telefonia. Da questo percorso il governo si aspetta risparmi «nell'ordine di miliardi di euro», spiega al Messaggero il commissario alla spending review, Yoram Gutgeld. Non è escluso, infatti, che si possano raggiungere minori costi per almeno 5 miliardi entro i prossimi tre anni. «Ma l'entità precisa dei risparmi – mette in guardia il commissario – potrà essere quantificata solo nei prossimi mesi». In futuro si allargherà anche il perimetro dei beni acquistabili: «Nei prossimi anni saranno inserite in elenco anche altre categorie merceologiche», aggiunge Gutgeld.

Il “paniere” dei 19 beni e servizi costituisce, infatti, solo una parte della spesa che può essere attaccata. Attualmente i costi complessivi necessari per il funzionamento delle Pa ammontano a 131 miliardi. La spesa considerata veramente aggredibile, però, si aggira intorno agli 87 miliardi. Un numero molto più alto rispetto alla spesa al momento presidiata da Consip con il metodo delle forniture centralizzate (poco più di 40 miliardi). E lontana dall'obiettivo di 50 miliardi per triennio. È pur vero che nel 2015 la spesa presidiata da Consip è salita del 5%, ma sono ancora molte le amministrazioni che non si rivolgono alla centrale che permette di tagliare i costi. L'anno scorso le Pa hanno fatto acquisti tramite Consip per oltre 7 miliardi, meno del 20 per cento della loro spesa. Un giro d'affari che ha generato risparmi significativi per 3 miliardi, ma che su carta potrebbero essere molto di più.

Nonostante la stretta, insomma, sono tante le amministrazioni che non sono virtuose.

Si va dall'acquisto di auto e computer alle spese per stampanti, bollette e telefonia. In base all'ultimo rapporto Mef-Istat, stampanti tradizionali in bianco e nero che potevano essere pagate poco più di 36 euro sono state acquistate per 103, circa tre volte di più. Quelle a colori, invece, a 204 euro invece che 122. Anche le auto presentano dei conti spesso ingiustificabili: per una piccola citycar i comuni pagano 8.164 euro, invece che 7.780. Per quelle più grandi 9.707 euro anziché 7.911. Anche furgoni e mini-bus sono pagati a peso d'oro: si spende circa 16mila euro per autoveicolo rispetto ai 12mila in convenzione. Le riduzioni sui prezzi di acquisto attraverso Consip rispetto a quelli fuori convenzione raggiungono anche il 51% per alcuni modelli di stampanti, il 43% per i telefoni fissi, il 52% per alcuni modelli di fotocopiatrici. Senza dimenticare i computer che con l'acquisto agevolato si potrebbero comprare per 310 euro, invece che 373. I portatili per 635 anziché 725.

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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