Veronica Gentili: «La bellezza aiuta. Lo spettacolo è duro, ma il giornalismo è peggio. Con Massimo da 10 anni, ma non penso al matrimonio»

La presentatrice delle Iene: «Se non avessi recitato, avrei fatto la psicoterapeuta»

Domenica 10 Marzo 2024 di Andrea Scarpa
Veronica Gentili: «La bellezza aiuta, ma show più difficile del giornalismo. Con Massimo da 10 anni, ma non penso al matrimonio»

Ha 41 anni, è romana - lavora a Milano, ma la base ce l’ha sempre nella Capitale - e ha un doppio curriculum, da attrice e da giornalista televisiva. Nessuno l’ha notata più di tanto ma era nel cast del film di Gabriele Muccino, Come te nessuno mai, e nelle serie Don Matteo, Romanzo criminale, R.I.S, mentre negli ultimi anni si è imposta su Retequattro e Italia 1 come conduttrice di carattere e talento in programmi di approfondimento come Stasera Italia, Buoni o cattivi e Controcorrente. Insomma, Veronica Gentili è versatile, o almeno così sembra.

Dal 3 ottobre 2023 sempre su Italia 1 guida con successo Le Iene - ha preso il posto di Belen Rodriguez - visto che gli ascolti viaggiano a una media di 9 punti di share per un milione di spettatori (il picco c’è stato il 13 febbraio con 11,2 di share per 1 milione 574 mila spettatori). 

Vittorio Feltri, con il quale dal 2018 va avanti una polemica a colpi di battutacce dopo che lei in un fuorionda gli aveva dato dell’ubriaco, ha detto che lei “è un’attricetta prestata al giornalismo”: il passaggio da un mondo all’altro l’ha pagato a caro prezzo?

«Certo. Viviamo circondati dai pregiudizi e ogni cosa bisogna guadagnarsela, quindi accetto il gioco. Quelle parole, però, furono brutali e mi fecero male perché non ero ancora corazzata».

Lei, però, con Feltri fu pesantissima.

«È vero, ma era un fuorionda. Gli mandai una lettera di scuse, che lui pubblicò sul suo giornale... Insomma, impossibile recuperare. La verità è che il mondo del giornalismo è molto più duro di quello dello spettacolo».

E si è adeguata?

«Non ce la faccio a diventare una stronza. Bisogna essere davvero cattivi per tirarmi fuori il peggio. Finora non è successo».

In generale a che punto è oggi?

«Buono. Mi piace quello che faccio e sento che ci sarà ancora tanto da fare e da divertirsi».

Suo padre è un ex dirigente Rai, sua madre – morta tre anni fa – una gallerista molto nota (Netta Vespignani, moglie del pittore Renzo Vespignani, ndr): quando decise di fare l’attrice cosa le dissero?

«Erano rassegnati. Lo sognavo da quando avevo quattro anni. Per me l’unica alternativa era fare la psicoterapeuta...».

È stata in terapia?

«Sì, certo. Ho cominciato per superare certe conflittualità in famiglia. Niente di speciale. Parliamo d’altro, però». 

Suo padre lavorava in Rai, come il papà di Gabriele Muccino, che nel 1999 la fece recitare nel film “Come te nessuno mai”: raccomandata?

«Ma no... Diciamo che facevamo parte dello stesso mondo».

Sinistra romana elitaria?

«Non posso negarlo. La verità è che andavamo tutti allo stesso liceo classico, il Mamiani, e io ero amica del cuore di Silvio, fratello minore di Gabriele. Nella mia classe c’era anche Adele, la figlia di Serena Dandini, una delle mie migliori amiche. Dopo quel film, ambientato praticamente a scuola, andammo anche alla Mostra del cinema di Venezia: fu una specie di gita di classe. Bellissima». 

E poi?

«Dopo la maturità mi iscrissi a Lettere e poi entrai in Accademia per fare l’attrice, il mio sogno».

 

Non ha sfondato ed è passata al giornalismo?

«Stavo facendo un bel percorso, ma capii in fretta che il destino di chi fa l’attrice è determinato da troppe concause su cui non si può intervenire. Ne soffrii, non mollai, ma iniziai a fare anche altro. Mio fratello mi aiutò ad aprire un blog e nel 2013 iniziai a scrivere. Mi feci notare un po’ e cominciarono a invitarmi in tv, dove me la giocai benino perché un po’ in scena sapevo starci. Tutto torna, in fondo».

Non ha fatto più niente?

«In quella fase di passaggio girai un corto diretto da Adriano Giannini, Sarà per un’altra volta, ambientato nella preistoria».

E che ruolo aveva?

«Ero una donna di Neanderthal nuda, vestita di soli peli. L’avranno visto parenti e amici ma girarlo è stato esilarante».

I suoi riferimenti, fra spettacolo e giornalismo, quali sono?

«Monica Vitti, Anna Magnani, Meryl Streep. E poi Michele Santoro, Enzo Biagi, Lilli Gruber...».

La bellezza l’ha aiutata o, come fanno tante, dice il contrario?

«Non potrei mai dare una risposta così scema. Certo che mi ha dato una mano. Poi bisogna avere anche altro, però».

Ha preso il posto di Belen Rodriguez: come lei un po’ si è “aggiustata”?

«Per niente, zero. Mi guardi bene (si avvicina per farsi vedere meglio, ndr). Sono al naturale».

E se le chiedessero di posare nuda, cosa farebbe?

«Rifiuterei. Non è il mio campionato. Sono una giornalista».

A 41 anni dove vuole arrivare?

«Non lo so. Mi piace quello che sto facendo perché metto insieme spettacolo, giornalismo, infotainment. La mia vita».

E poi?

«Vedremo. Per ora va bene così. Sono fortunata».

Un programma come “Pomeriggio 5”, per anni condotto da Barbara D’Urso, e ora da Myrta Merlino, lo guiderebbe?

«Non è un format adatto a me».

Tornerebbe a fare l’attrice?

«Mai dire mai. Non metto limiti alla provvidenza».

Mai stata vittima di fraintendimenti?

«Passo per una cazzuta e grintosa. È vero, ma fino a un certo punto: sono anche una donna molto fragile». 

L’ossessione numero uno?

«Stare al centro dell’attenzione. Credo per avere risarcimenti da carenze varie».

Quanto tempo è stata in analisi?

«Più di dieci anni, ma adesso ho smesso. Iniziai all’ultimo anno di liceo dopo un viaggio con il mio primo fidanzato, rovinato da tantissima ansia».

È stata mai molestata?

«No. Da attrice qualche corteggiamento arrogante e prepotente l’ho subito. Da giornalista, no. Che si sappia: so incutere timore, se voglio». 

È una che picchia?

«No, però mi faccio rispettare».

Ha detto di essere «inguaiata» in amore: cosa intendeva dire?

«Che sono impegnata da dieci anni (con Massimo Galimberti, che insegna al Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre, 51 anni, ndr)».

Si sposerà, diventerà madre?

«Non è una cosa che ho in mente. I miei non erano sposati e non mi piacciono le feste di matrimonio. I figli li vogliamo, presto ci lavoreremo».

Potendo, qual è la prima cosa che direbbe a sua madre?

«Come stai? Sei contenta? Che effetto ti fa guardarmi adesso?».

Era preoccupata per lei?

«No. Quando ho iniziato a fare le prime cose in tv era già malata».

Nel 2020 è stata inserita nella lista delle 100 donne di successo di Forbes Italia: un po’ troppo?

«Sì, certo. Ho ovviamente ringraziato, ma non l’ho mai capita quella storia».

Finora cosa l’ha sorpresa di più dell’esperienza con “Le Iene”? 

«La facilità con cui sono riuscita a inserirmi. Ho trovato subito la mia piccola tessera del mosaico, nonostante un gruppo di lavoro rodato da tanti anni. È stato bello».

Dopo che cosa farà?

«Non lo so. Mi sto divertendo. In futuro mi piacerebbe un talk, tutto nuovo però. Il progetto nella mia testa ce l’ho».

È andata già a bussare a qualche porta?

«No. Per ora mi godo quello che ho».

La cosa più scema che fa online qual è?

«Mi vergogno a dirlo».

Insisto.

«Guardo decine di video di gatti. Sono una gattara che prima o poi finirà negli scavi di largo Argentina». 

Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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