«Sesso e orge, tutto vero»: il film
su Strauss-Khan con Depardieu

Martedì 22 Aprile 2014 di Gloria Satta
Gérard Depardieu nel film su Strauss Kahn, Welcome to New York
A Cannes non l’hanno voluto. Ma Welcome to New York, il film-scandalo di Abel Ferrara su Dominique Strauss-Khan interpretato da un Grard Depardieu smisurato e smodato, metter comunque a rumore la Croisette.

I produttori hanno deciso di diffonderlo sul web proprio nei giorni del Festival, tra il 14 e il 25 maggio: l’attesa è talmente alta che solo internet (7 euro per una visione) potrà assicurare la circolazione virale, hanno spiegato Vincent Maraval e Brahim Chioua che si aspettano venti milioni di spettatori al giorno, impensabili nelle sale. In America invece il film si vedrà contemporaneamente nei cinema e in rete.



Si capisce l’attesa e non soltanto perché DSK, prima di finire in manette a New York nel maggio 2011 con l’accusa (poi archiviata) di aver stuprato una cameriera, era il capo del Fmi e stava per candidarsi all’Eliseo. Orge, sesso esplicito, nudi, feste a base di champagne e trasgressioni assortite: a giudicare dalle poche immagini del film finora trapelate, Ferrara ha puntato sui contenuti forti. Troppo anche per il pur apertissimo Festival di Cannes? «Preferisco parlare dei film che ho invitato», ha tagliato corto il direttore Thierry Frémaux di fronte a chi gli chiedeva perché Welcome to New York non figurasse nel programma. Ma non è escluso un ripensamento dell’ultimo minuto, magari una proiezione speciale del film che al Mercato farà sicuramente la parte del leone.



La moglie A far montare la fibrillazione contribuisce il fatto che Anne Sinclair, la giornalista moglie di Dominique Strauss-Khan (nella finzione Jacqueline Bisset) proprio stasera per la prima volta parlerà dello scandalo alla tv francese. Nel 2011, nei giorni del clamoroso arresto, rimase al fianco del marito che passò alcuni giorni in un carcere di massima sicurezza. E per ottenere i domiciliari versò una cauzione di sei milioni di dollari prima che la magistratura smontasse le accuse della cameriera.

Dal 2012 Strauss-Khan e Sinclair sono separati ma la signora non aveva ancora raccontato la sua versione dei fatti. E lui? Dopo lo scandalo che ha distrutto la sua carriera politica e dopo essere stato implicato in una storiaccia di prostituzione in Francia, l’ex capo del Fmi risulta al top della popolarità: negli ultimi sondaggi avrebbe battuto perfino Hollande.



Il regista Ma perché Ferrara si è interessato a Strauss-Khan? «E’ un personaggio cinematografico per eccellenza. La storia di un potente che potrebbe diventare presidente della Repubblica francese ma finisce in galera e le misteriose dinamiche del suo rapporto con la moglie rappresentavano il materiale ideale per un film. Inoltre da tanto tempo volevo lavorare con Depardieu», spiega il regista. «Trovare i soldi non è stato facile, ma io non mi sono arreso. E sul set non ho inventato nulla, ho lasciato parlare i fatti».



La lavorazione si è svolta in gran segreto, con colpi di scena continui: doveva essere Isabelle Adjani ad interpretare la Sinclair, poi la diva francese si è tirata indietro, subito rimpiazzata dalla Bisset. Per Depardieu, atteso al Festival dei Due Mondi di Spoleto, Welcome to New York rappresenta il rilancio cinematografico. Il 65enne attore, negli ultimi tempi, ha fatto notizia soprattutto per le provocazioni e le intemperanze. Sotto accusa, poi, è la sua decisione di prendere la nazionalità russa per non pagare le tasse. Gérard, già cittadino del Belgio per la stessa ragione, è emigrato alla corte di Putin attirandosi perfino le critiche dell’amica Catherine Deneuve, che ha tuonato: «Non è un esempio da seguire».



Basteranno le orge di DKS a riabilitarlo come mattatore del cinema? La risposta si conoscerà solo a Cannes.
Ultimo aggiornamento: 18:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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