Sabato con Il Gazzettino un libro di Edoardo Pittalis sulla storia italiana

Venerdì 14 Settembre 2018
Palmiro Togliatti
Un anno cruciale per l'Italia. Un anno che ha segnato la storia recente del Novecento. Domani, a 9 euro, più il costo del nostro quotidiano, i lettori potranno acquistare 1948 di Edoardo Pittalis, celebre firma de Il Gazzettino, per un testo edito dalla Biblioteca dell'Immagine, che intende ripercorrere la storia di quell'anno fatale e delle conseguenze politiche, sociali e culturali di quell'immediato Secondo dopoguerra con una Italia uscita stremata dalla Seconda Guerra Mondiale e con le prime avvisaglie della Guerra Fredda alle porte. Ed è proprio da questo che si sviluppa il racconto che affascinerà i lettori unendo le nozioni storiche a quelle del costume, con tutta l'intenzione di rievocare un clima incandescente come quello di quegli anni e di quel periodo in particolare. 

LA COSTITUZIONE
E in questo senso il libro non poteva che non iniziare dal gennaio del 1948 con l'entrata in vigore della Costituzione italiana, uno dei maggiori ed sconosciutri documenti ideali della Repubblica, emanata in un clima non certo semplice a livello nazionale vista anche l'accesa campagna elettorale (con due blocchi politici contrapposti come furono quelli della Democrazia cristiana da una parte guidata da Alcide De Gasperi e quello del Fronte Popolare, il rassemblement socialcomunista dall'altra con Pietro Nenni e Palmiro Togliatti. Una sfida che divise, anche pericolosamente in due l'Italia, tra i sostenitori delle opposte fazioni, e soprattutto con due visioni strutturalmente diverse tra Blocco atlantico, quindi filoamericano, e quello che guardava ad Est e all'allora Unione Sovietica. Un periodo storico preso a modello anche dalla letteratura considerato il successo, anche negli anni a venire, di Don Camillo e Peppone nati dalla fantasia di Giovannino Guareschi. 

BARTALI
E se il 1948 fu soprattutto un anno di grandi e sensibili rivolgimenti politici, il libro di Pittalis ci accompagna nella storia delle nostre regioni - in quelle che a suo tempo si chiamavano Tre Venezie, tanto per intenderci - alle prese allora con l'ultimo fatidico tratto della cortina di ferro nel nostro confine nord-orientale, zone peraltro ferite tragicamente dall'esodo istriano. Il 1948 fu anche l'anno della fatidica (e secondo molti provvidenziale) vittoria del Ginettaccio, di Gino Bartali al Tour de France. Il successo del ciclista toscano avvenne in un momento particolarmente delicato di quell'anno, all'indomani dell'attentato al segretario del Pci, Palmiro Togliatti. Questo episodio fu un atto culminante della divisione nel Paese e, secondo molte interpretazioni, solo la vittoria di Bartali portò a stemperare il clima.

IL GRANDE TORINO
E in questo sguardo d'assieme sul 1948, Pittalis racconta i fatti di cronaca che coinvolsero il nostro Paese: dai processi clamorosi agli omicidi nel bel mondo, alla caccia ai criminali di guerra fino ai concorsi per le miss. E infine anche lo sport. Anni in cui spadroneggiava il Grande Torino di Ezio Loik e Valentino Mazzola; di Fausto Coppi che, nonostante le continue disfide, giungeva spesso solo al traguardo fino ad arrivare alle Olimpiadi con un Adolfo Consolini, medaglia d'oro nel lancio del Disco. Una vittoria che passò alla storia.
R.C.
Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 15:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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