Sanremo, Morgan il grande assente: ma i suoi “figli” di X Factor dominano la scena

Mercoledì 13 Febbraio 2013 di Simona Orlando
Sanremo, Morgan il grande assente: ma i suoi “figli” di X Factor dominano la scena
ROMA - La quantit di nomi atterrati su suolo sanremese dal lancio del cannone xfactoriano non fa che accentuare l’assenza di qualcuno: Morgan. E’ lui il grande escluso, pure in una edizione che si fregia di essere pi “alta” del solito e pure in un periodo in cui l’artista non deve scontare alcuna pena inflitta per le sue esternazioni pericolose. Fa effetto la sua assenza, se non altro perch all’Ariston ci sono tutti i suoi figli e trionfatori: Marco Mengoni e Chiara fra i big, Antonio Maggio fra i giovani. E, quasi per beffa, Elio in gara, non dietro il bancone, gi amatissimo con Le Storie Tese e il paio di canzoni festivaliere: per benevolenza preventiva visto che sono ancora da ascoltare.



Mengoni, Chiara e Maggio devono molto al loro tutor, che li ha fatti praticamente sbocciare. Ha creduto in loro più di quanto credessero in sé stessi. «Morgan meritava di essere qui» dice Maggio, che con gli Aram Quartet vinse la prima edizione del talent «Non siamo certo alunni che superano il maestro, anzi, siamo tutti e tre lontanissimi dalla sua genialità. Ci sarebbe stato bene in un festival di qualità come questo, dove finalmente vengono incoraggiati i progetti a lungo termine». Già lo scorso anno il ragazzo salentino aveva provato con un brano delizioso intitolato Nonostante tutto, inspiegabilmente cassato. Stavolta sale sul palco col l’elettropop di Mi servirebbe sapere, sound retrò e ritornello celentanesco: «Adriano è un mostro troppo sacro per essere nominato». Nonostante tutto è anche il titolo del suo disco d’esordio, ed è piacevole scoprire (cosa rara per chi esce dai talent) che è lui stesso ad aver scritto musica e testi.



Rispetto a X Factor, l’Ariston ha una storica «nobiltà di palco» dice « Prima le persone mi incontravano e chiedevano che fai per lavoro? Canto. Ma canti o canti a Sanremo? Fa differenza». Ora sa come rispondere. Nella sua categoria, in gara, c’è Ilaria Porceddu, già collega ai tempi di X Factor, quasi fossero destinati a vivere insieme le tappe fondamentali della carriera. Anche lei, sebbene all’epoca fosse pupilla della Maionchi, spende belle parole per il pirata Morgan senza baia, da cui molto ha imparato. Domani esce il suo disco In Equilibrio, con suggestioni cinematografiche e brani sospesi nella leggerezza.



Di Chiara si parla ormai ininterrottamente. Ha una voce benedetta e questo festival l’ha ben accolta perché Morgan l’ha ben preparata. E poi, storia a parte, c’è Noemi, che qui è andata benissimo l’anno passato e che ora è in procinto di saltare dall’altra parte della barricata, diventando giudice nel The Voice di Raffaella Carrà. La domanda è: ma alla fine Morgan è più talento o scopritore di talenti? Sembra condannato a caricare le pile altrui e a vederseli schizzare in avanti. Bisognerà vedere se durano, alla lunga distanza.
Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 17:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci