80 revival: arriva l’estate della "dance" con gli idoli dell’epoca nelle piazze

Venerdì 24 Giugno 2016 di Alessandro Comin
80 revival: arriva l’estate della "dance" con gli idoli dell’epoca nelle piazze
Ragazzi e gente di Ibiza, fuori dai musei! Mutuato dalle più celebri canzoni degli ospiti d'onore, potrebbe essere questo lo slogan dell'evento che stasera a Palmanova apre ufficialmente l'estate del revival degli anni 80, format intramontabile che continua ad attirare i nostalgici e a conquistare nuovi adepti. E' Ottantafestival, kermesse itinerante che l'anno scorso a Nordest ha radunato complessivamente duecentomila persone, con l'organizzazione di Radio80, emittente padovana che trasmette esclusivamente musica di quel periodo. Un’epoca in cui la musica da ballo era più immediata e legata al pop, non alle sonorità techno e house del nuovo millennio, e l'Italia, senza vergognarsi del suo inglese zoppicante, sbancava i mercati di mezza Europa con un sound di successo, semplice e trascinante.

A Palmanova, in piazza Grande, dalle 21, una notte di musica fino allo spettacolo pirotecnico finale. In consolle il dj Harry Morri, sul palco l'esibizione di miti in carne e ossa: Sabrina Salerno, la maggiorata di "Boys", che ora vive nel Trevigiano e non rinuncia alle occasioni di ritornare sulle scene; Sandy Marton, l'altissimo croato di "People from Ibiza" e "Camel by Camel", chioma fluente e tastiere a tracolla, sex symbol lanciato da Claudio Cecchetto; e la più misteriosa Diana Est, al secolo Cristina Barbieri, che con "Le Louvre", "Tenax" e apparizioni in peplo portò addirittura citazioni latine nella dance music costruendosi un personaggio enigmatico a cavallo tra classicità e testi post-moderni. Icone di tempi spensierati ma di grande fermento, rimasti nel cuore di chi li ha vissuti.
«Era un mondo diverso, con scoperte musicali che ti piovevano addosso, tra voglia di uscire dagli anni di piombo e un senso del divertimento e dei luoghi di ritrovo che ora non c’è più - dice Mauro Tonello, direttore artistico di Radio80 e presentatore del Festival - e poi il sound era facilmente intellegibile ma assolutamente non banale». Era l’epoca di Den Harrow, Gazebo, Gary Low, gli Scotch, Martinelli e molti altri, tutta gente che oggi torna in pista volentieri nelle varie serate revival. Anche il Nordest diede il suo forte contributo, dall'antesignana Rettore a Spagna, dal vicentino Sangineto (che scrisse per Amanda Lear, Creatures, Passengers) ai Firefly. E la gente ha continuato a "chiedere" il perpetuarsi di quelle emozioni. Su questa scia moltissime altre emittenti hanno dovuto aprire trasmissioni e sezioni al recupero di quella musica. In parallelo sono nate nuove iniziative: c'è un altro circuito di eventi analoghi, sono proliferate agenzie che offrono ai locali le rentrèes dei protagonisti, aumentano le discoteche che dedicano serate ai bei tempi andati. E fenomeno di massa, per la stagione invernale, è diventato il Pompon di Galliera Veneta, tempio veneto di questo tipo di revival.

Palmanova, stasera, sarà l'occasione per "scaldare i motori" in vista dell'evento clou che è già molto vicino: sabato della prossima settimana toccherà a Pedavena, dove l'anno scorso si diedero appuntamento quarantamila persone. Ci saranno Rettore, Ivan Cattaneo e Leroy Gomez dei Santa Esmeralda, quelli di “Don’t let me be misunderstood”, il brano con il leggendario assolo di nacchere che segnò il passaggio tra la disco degli anni Settanta, più legata al black soul, allo scatenato decennio successivo.

E intanto al cinema Visionario Udine ieri ha aperto una mostra unica in Italia: "Wham! 30 years later", memorabilia, rarità, proiezioni video, film, materiali d'archivio da tutto il mondo su una delle band simbolo degli anni ’80. A tagliare il nastro, il grande produttore Simon Napier-Bell, che trasformò George Michael e Andrew Ridgeley in una leggenda pop, facendoli diventare tra l’altro le prime superstar occidentali a sbarcare in Cina. La mostra ha inoltre un fine sociale: raccogliere fondi per sostenere l’Associazione Luca Onlus che si occupa dei piccoli pazienti in cura presso il Reparto di Emato-Oncologia della Clinica Pediatrica dell’Università di Udine e le loro famiglie (questo il sito ufficiale: www.associazioneluca.it). "Wham! 30 years later" rimarrà aperta fino al 31 luglio ed è visitabile a ingresso libero.
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