dal nostro inviato
Tutto il paese in piazza per un’anteprima in ritardo. Tanto in ritardo quanto emozionante. E tanto di successo da essere replicata la sera seguente. Due mesi fa infatti Fuocoammare, il bellissimo documentario di Gianfranco Rosi su Lampedusa e i migranti, ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Da allora è uscito nelle sale italiane ed è stato venduto in 64 paesi. Eppure a Lampedusa, dove da anni non c’è più un cinema in attività, non lo avevano ancora mai visto. Così, ora che il clima è clemente, Raicinema ha organizzato una grande proiezione all’aperto nella piazza principale del paese, presa letteralmente d’assalto dagli isolani, venuti quasi sempre con tutta la famiglia. Bambini compresi, anche se nel film non mancano immagini forti, quando la macchina da presa di Rosi sale sulle vedette di soccorso e sui barconi carichi di disperati, talvolta moribondi o già morti nel chiuso delle stive. Molti gli spettatori rimasti stoicamente in piedi pur di vedere finalmente Fuocoammare, anche anziani. E sì che non sono teneri da queste parti.
Ce n’erano anche in piazza naturalmente, perché a Lampedusa gli sbarchi continuano, gli ultimi arrivati vengono dalla Costa d’Avorio ma c’è stata un’operazione di soccorso anche la notte scorsa. Erano lì tra gli isolani, ammutoliti dall’emozione, soggiogati da questo film che senza parole inutili o scene ricattatorie racconta al mondo il loro inferno, gli restituisce una storia e un’identità, fa rivivere a tutti il loro viaggio e quello delle migliaia di loro che non ce l’hanno fatta e a Lampedusa non sono mai arrivati. Ha detto bene Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, passata da Lampedusa dopo una missione sulla portaerei Cavour: «È bene che il film esca in tutta Europa, ma sarebbe ancora più importante farlo vedere nell’Africa subsahariana, perché sono certa che gran parte di questi migranti ancora non sappia cosa li aspetta quando si mettono in viaggio».
Per ora si prepara una proiezione dedicata al Parlamento europeo, e anche quella potrebbe essere decisiva visto il burrascoso momento politico. «Le immagini sono importantissime.