Addio allo scrittore John Berger, "romanziere dello sguardo" e rivoluzionario critico d'arte

Martedì 3 Gennaio 2017
John Berger
Addio allo scrittore, artista e critico d'arte inglese John Berger, «maestro dell'attenzione» e «romanziere
dello sguardo», come era stato definito, che ha contribuito a cambiare la percezione dell'arte. È morto ieri all'età di 90 anni nella sua casa di Antony, alla periferia di Parigi. Nel 1962 aveva lasciato definitivamente la Gran Bretagna per stabilirsi in un piccolo villaggio delle Alpi francesi. Nel 1990 si era trasferito nel sobborgo
della capitale francese.

Berger ha vinto il prestigioso Booker Prize nel 1972 con «G.», romanzo quasi picaresco ambientato nell'Europa prima della Grande Guerra, dove il protagonista è un personaggio alla Don Giovanni e Casanova che gradualmente acquisisce una consapevolezza politica in seguito alle sue disavventure in tutto il continente. Il suo romanzo-capolavoro - in italiano pubblicato da Garzanti (1974), Il Saggiatore (1996) e Neri Pozza (2012) - ha vinto anche il James Tait Black Memorial Prize. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, Berger era stato insignito del
Golden Pen Award britannico alla carriera nel 2009.

Nato a Londra il 5 novembre 1926, Berger è stato romanziere, pittore, critico d'arte, sceneggiatore, poeta e drammaturgo. Dagli anni Quaranta si è dedicato alla pittura, con numerose mostre nella capitale inglese. Insegnante di disegno e critico d'arte per «New Statesman» dagli anni Cinquanta, nel 1958 ha pubblicato il suo primo romanzo, «A Painter of Our Time» («Ritratto di un pittore», Bompiani,
1961).

Berger è autore di più di dieci romanzi, l'ultimo dei quali è «From A to X» del 2008, candidato al Man Booker, e uscito in Italia nella traduzione di Maria Nadotti con il titolo «Da A a X. Lettere di una storia» (Scheiweller, 2009).

Tra il 1966 e il 1989 ha scritto e pubblicato quattro drammi teatrali e cinque sceneggiature, con una delle quali, «Jonas che avrà 20 nel 2000» (1976), è stato premiato, insieme al co-sceneggiatore e regista Alain Tanner, con l'Nsfc Award.

La sua opera saggistica è vasta, incentrata su fotografia, pittura, arti visive in genere e politica. Tra i suoi libri in questo ambito spiccano «Bentòs Sketchbook» (2011; «Il taccuino di Bento», Neri Pozza, 2014), «Understanding a Photograph» (2013; «Capire la fotografia», Contrasto, 2014), e soprattutto «Ways of Seeing» («Modi di vedere», Bollati Boringhieri, 2004), tratto dalla straordinaria serie di documentari che realizzò per la Bbc nel 1972. 

Tra le opere narrative di Berger figurano la trilogia di romanzi «Into Their Labours» («Pig Earth», 1979; «Once in Europa», 1987; e «Lilac and Flag», 1990), usciti in Italia con i titoli «Le tre vite di Lucie» (Geika, 1992), «Una volta in Europa» (Bollati Boringhieri, 2003) e «Lillà e Bandiera» (Bollati Boringhieri, 2006). È autore del volume di poesie, disegni e fotografie del 1996 «Pages of the Wound: Poems Drawings Photographs 1956-96» (Pagine della
ferita, Greco & Greco, 1999) e del romanzo del 1995 «To the Wedding» (Festa di nozze, Il Saggiatore, 1997).

Il suo umanismo marxista e le sue convinte opinioni sull'arte moderna hanno reso Berger una figura controversa sin dall'inizio della sua carriera. Nel 1960 intitolò una raccolta di saggi «Permanent Red» (Rosso permanente), in parte come dichiarazione di impegno politico.
Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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