Il mondo della moda onora Sozzani
la Pantera bionda di Vogue

Sabato 3 Settembre 2016
Franca Sozzani con Valentino
1
VENEZIA  - Il colpo di scena alle 21.18, quando davanti al Cubo Rosso si è materializzata una colonna di sfavillanti berline. Dentro, nella sala più pop della Mostra del cinema, quella dove la sera si entra senza pagare il biglietto, c’era già un bel pezzo del mondo della moda e del glamour, dell’imprenditoria e della nobiltà, tutti al Lido per partecipare alla prima di “Franca: Chaos and Creation”, il documentario che il registra Francesco Carrozzini ha dedicato alla signora della moda, la mitica direttrice dal 1988 di Vogue Italia, Franca Sozzani. Sua madre.

E’ stato il giorno in cui il cinema si è mescolato alla moda, prima con lo stilista-regista Tom Ford che ha presentato il suo secondo film, Animali Notturni, poi con l’intimissimo ritratto di famiglia di Carrozzini-Sozzani. Ma quanto a glamour, non c’è stata storia: il red carpet più fashion, più vip, più cinematografico, è stato quello della “pantera bionda”. Una passerella durata un’ora e venti minuti, prima con l’arrivo della modella Eva Herzigova in mini di pizzo bianco e stola di piume di cigno, poi la collega Eva Riccobono in lillà e via via a posare davanti al muro di fotografi: Lapo Elkann, Renzo Rosso, Nicoletta Romanoff, Diego Della Valle, Michelle Hunziker con Tomaso e Gaia Trussardi. Pareva fosse finita lì quando, appunto, si è materializzata la colonna d’auto e, uno alla volta, sono scesi Afef con Marco Tronchetti Provera, Colin e Livia Firth, Donatella Versace con una Naomi Campbell sempre più bella e sempre più giovane. Fino al botto finale: Franca Sozzani con Valentino e Giancarlo Giammetti, di bianco vestiti.

La stilista, in attesa che arrivassero tutti gli invitati (altri si sono ritrovati invece più tardi a Palazzo Barbaro per l’esclusa cena offerta dalla Maison Valentino) ha passato la giornata a rispondere alle domande dei giornalisti. “All’inizio non avevo capito che Francesco volesse fare un documentario su di me. Soprattutto non avevo capito che volesse farlo con me. Tanto che avevo pensato: chissà chi farà la mia parte”. Durante tutte le interviste madre e figlio, 66 e 34 anni, sono stati seduti uno accanto all’altro, uno aggiungendo, l’altra specificando, entrambi ridendo. Perché il film? Carrozzini: “Mio padre stava morendo, mi ero reso conto di sapere poco dei miei genitori, ho voluto “catturare” mia madre”. Con domande non facili se a rivolgerle è un figlio: sei mai stata innamorata? sei felice? e allora perché ti sei sposata? “Perché ero già vestita da sposa”, frase già celebre del film. Ieri, prima della proiezione, ne ha regalate altre: “Se il lavoro è vita? No, la linea è netta: per me nel momento in cui esco potrebbe anche bruciare il giornale”. E ancora: “Cos’è lo stile? Meno abiti e più specchi, la gente dovrebbe guardarsi prima di uscire”.
Ultimo aggiornamento: 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci