«Ho una faccia poco raccomandabile? Antipatica? La gente non ha voglia di parlare o avere a che fare con gli sconosciuti? I turisti sono stressati? Si ha paura del covid? (quello sarebbe comprensibile: non avevo la mascherina)». Daria Bignardi scrive un lungo post sui social nei quali si lamenta perché nessuno le ha dato un passaggio alla sua richiesta di "autostop". Ecco il racconto della giornalista sul proprio profilo Instagram: «Mi sono chiesta come mai un 27 luglio a mezzogiorno, con 30 gradi, per 43 minuti nessuno si fermi per dare un passaggio a una tizia che fa l’autostop - con le borsa della spesa- ai piedi di un’ assolata via ai piedi di una salita di due chilometri.
L'autostop di Daria Bignardi
La Bignardi conclude così il suo racconto: «Mi è tornato in mente che l’anno della Maturità eravamo arrivate proprio a venti chilometri da qui in autostop, da Ferrara, in cinque ragazze con lo zaino. Lo zaino è più sexy della borsa della spesa, d’accordo, ma non credo che il tema sia quello, secondo me c’è proprio una sorta di chiusura, di diffidenza, di timidezza e pigrizia diffusa nei rapporti dal vivo. (Alla fine, dopo 43 minuti, si è fermato un conoscente sardo che andava nella direzione opposta e ha gentilmente perso dieci minuti per fare inversione e darmi un passaggio)»