Carlo Verdone svela il suo nuovo film: «Sarà una commedia sulla convivenza»

Mercoledì 29 Giugno 2016 di Gloria Satta
Carlo Verdone svela il suo nuovo film: «Sarà una commedia sulla convivenza»


Verdone nel gioco delle coppie. «Il mio nuovo film sarà corale ed esplorerà le fragilità e le debolezze della convivenza ai nostri tempi», anticipa Carlo. «Protagoniste saranno alcune coppie in crisi, dalle storie e le psicologie diverse ma accomunate da un unico ambiente, piuttosto particolare. Io sarò dietro la cinepresa e anche tra gli interpreti insieme con un gruppo di attori: tutti bravissimi, ho già individuato i loro nomi e li ho sottoposti al produttore Aurelio De Laurentiis».
Verdone, reduce dal successo della commedia L'abbiamo fatta grossa di cui era mattatore in tandem con Albanese (i due attori hanno appena vinto il Premio Manfredi nell'ambito dei Nastri d'argento), comincia oggi stesso a scrivere la sceneggiatura con Pasquale Plastino e Paola Mannini. «Il titolo non c'è ancora. Le riprese cominceranno alla fine di febbraio 2017 e il film, dato il suo impianto corale, rappresenterà una sfida molto impegnativa».
Intanto l'attore e regista presenta la rassegna Alberto il grande! - i due amici: Sordi e Scola che, organizzata da Fondazione Museo Alberto Sordi e Fondazione Sordi per i Giovani, dal 3 al 9 luglio sotto la direzione artistica di Luca Verdone riproporrà al pubblico romano i film che segnarono il sodalizio artistico tra Albertone e il grande regista scomparso a gennaio scorso. Le proiezioni avranno luogo a Caracalla nell'arena allestita nel piazzale antistante la villa dove Sordi visse e morì il 24 febbraio 2003. Si parte con La più bella serata della mia vita che verrà introdotto da Pippo Baudo, Walter Veltroni e la famiglia Scola, e si prosegue con Lo scapolo, Un americano a Roma (diretto da Steno, e sceneggiato da Scola), Accadde al commissariato, Riusciranno i nostri eroi, Romanzo di un giovane povero. Chiusura con I due nemici con David Niven.

Ma il film non fu diretto da Scola, come mai è nella retrospettiva?
«Perché è una delle interpretazioni di Sordi meno ricordate e meno viste».

Cosa è rimasto del grande attore romano?
«Tutto. La gente ha finalmente capito che non sono il suo erede perché Alberto è stato unico, eppure continua a parlarmi di lui. In un'epoca che rischia di perdere la memoria storica, ricordare l'impatto che Sordi ha avuto sull'Italia è un segnale incoraggiante».

Anche lei riproduce sullo schermo i cambiamenti del costume. Oggi è più facile o più difficile trovare spunti?
«Più difficile, perché viviamo immersi in una realtà violenta e aggressiva. Basta accendere la tv per venire bombardati dal male in tutte le sue espressioni. Ma proprio per questo non dobbiamo rinunciare alla commedia che permette di criticare in modo costruttivo. Con la risata gli diamo giù».

Il successo di Checco Zalone ha cambiato il modo di far ridere?
«Zalone, con i suoi incassi stellari, ha scongiurato la chiusura di molte sale e andrebbe premiato solo per questo. Ma è impossibile fare riferimento alla sua comicità: è un talento unico che corre da solo trascinando al cinema un pubblico trasversale».

Può anticipare il nome di qualche attore del suo nuovo film?
«Ancora no, ma ho pensato ai migliori dello star system nazionale. Darò spazio a molti giovani. Non a caso quelli a cui ho pensato lavorano tutti come matti, spero che si rendano liberi per le mie date. Nel film ogni coppia rappresenterà un problema diverso e lo affronterà a modo suo. Verrà fuori un mosaico della realtà in cui molti, ridendo, potranno identificarsi».

Da romano innamorato della sua città, e spesso preoccupato, cosa si aspetta dalla nuova amministrazione?
«La massima cura per ogni aspetto della vita della Capitale, la lotta senza quartiere alla corruzione, l'attenzione alle periferie. E il ritorno del decoro: si guardi intorno, siamo immersi nel degrado. E dire che Roma è il biglietto da visita dell'Italia nel mondo».
 

Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 17:04

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