Ciao mitico Bud, gigante buono

Martedì 28 Giugno 2016 di Gloria Satta
Bud Spencer
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Addio a Bud Spencer, il gigante buono che menava cazzotti come nessun altro. Addio a Carlo Pedersoli (questo il vero nome dell'attore) che in coppia con Terence Hill, un altro italiano come lui americanizzato, aveva creato negli anni Settanta il fenomeno Trinità, la serie di western-spaghetti destinata a sbancare i botteghini di mezza Europa, intrattenendo e facendo ridere il pubblico per tre decenni. Ma l'attore aveva lavorato anche con Dario Argento, Pieraccioni, Ermanno Olmi e interpretato fortunate serie tv come Extralarge e I delitti del cuoco. Bud-Carlo aveva 86 anni ed è morto a Roma, dopo un ricovero in ospedale. Due anni fa aveva scritto il libro Mangio ergo sum.

 

Dio perdona...io no!, Lo chiamavano Trinità, Continuavano a chiamarlo Trinità, Altrimenti ci arrabbiamo, I due superpiedi quasi piatti, Io sto con gli ippopotami, Più forte ragazzi, I quattro dell'Ave Maria, Anche gli angeli mangiano fagioli sono i blockbuster interpretati dalla premiata ditta Bud Spencer-Terence Hill. Ma prima di diventare una star del cinema, con 120 film all'attivo, Pedersoli aveva avuto altre esperienze, aveva vissuto tante vite diverse.

Un metro e 92 di altezza, 103 chili di peso, attore, produttore, sceneggiatore, cantante, paroliere per Ornella Vanoni e Nico Fidenco, pilota e fondatore di una compagnia aerea, Carlo era nato a Napoli il 31 ottobre 1929 da genitori benestanti e aveva avuto una vita davvero avventurosa. Abitò a Roma, in Sud America, negli Stati Uniti. Da ragazzo aveva praticato da professionista lo sport partecipando perfino alle Olimpiadi di Roma, nel 1960. Si era iscritto a Giurisprudenza. Negli anni Cinquanta era stato un campione di nuoto, primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero (nel 1959). Vinse numerosi titoli italiani nello stile libero e nelle staffette. In gioventù aveva giocato anche a rugby.

IL CINEMA
Grazie al fisico massiccio e scolpito, Pedersoli venne notato dal cinema e il suo esordio avenne nel kolossal Quo vadis? nel 1951: aveva un ruolo piccolissimo, faceva una guardia dell'impero romano. Avrebbe poi girato altri film (Un eroe dei nostri tempi accanto ad Alberto Sordi, Siluri sul mare con Raf Vallone). Negli anni Sessanta, «stanco della vita ai Parioli», se ne andò in Sudamerica (Venezuela, Colombia, Argentina, Panama) a costruire strade e a vendere automobili. La svolta avviene con il suo ritorno a Roma, dove aveva sposato Maria Amato, figlia del mitico produttore cinematografico Giuseppe Amato, dalla quale avrebbe avuto i due figli Giuseppe (oggi produttore) e Cristiana.

Nel 1967 Spencer e Hill (al secolo Mario Girotti) girano il primo film insieme: Dio perdona...io no. Ne seguiranno altri 17, tutti successi al botteghino e non soltanto in Italia. La comicità della coppia, l'innocua violenza delle loro storie a base di cazzotti e padellate, la simpatia irresistibile dei due attori rappresentano un mix vincente che riesce a stregare gli spettatori di tutte le età. L'ultima soddisfazione? Al Festival di Cannes, quest'anno, due star come Russell Crowe e Ryan Gosling, piedipiatti scalcinati nel film The Nice Guys, si erano autodefiniti i nuovi Bud Spencer e Terence Hill.

IL SUCCESSO
Ma Spencer-Pedersoli ha successo anche da solo: Piedone lo sbirro, Piedone l'africano, Piedone a Hong Kong e Piedone d'Egitto, fortunata tetralogia diretta dal grande Steno, tra i Settanta e gli Ottanta consacrano il suo personaggio.
Dell'attore si innamorò anche il maestro Olmi, che nel 2003 lo volle protagonista del suo film Dietro i paraventi. L'attore aveva scelto il nome d'arte in onore dell'amato Spencer Tracy e di una marca di birra. Diceva: «Io distinguo due tipi di successo: quello che ho avuto nello sport e quello nel cinema. Il primo è mio e non me lo leva nessuno. Il secondo è quello che il pubblico ha deciso di darmi e che mi ha permesso di fare 120 film».

Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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