Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Cupellini e il ritorno di Gomorra: «Sarà la mia
ultima stagione. Ora torno ai miei film»

Mercoledì 8 Novembre 2017

C’eravamo lasciati con quell’esecuzione che aveva chiuso la seconda stagione: un colpo di pistola con il quale Ciro l’Immortale uccide freddamente il suo ex boss Pietro Savastano, mentre Azzurra, la moglie di Genny, figlio di Pietro, dà alla luce il loro figlio chiamandolo puntualmente Pietro, secondo una tradizione consolidata ma anche per necessità narrativa, in modo tale di avere subito un altro Pietro Savastano, per quanto neonato, presente nella storia.
“Gomorra – La Serie” torna a far esplodere rabbia e pallottole, violenza e traffici illeciti, morte e vendetta: il 17 novembre (con un’anticipazione dei primi episodi nelle sale cinematografiche), l’attesissima terza stagione debutta su Sky Atlantic, che è stata la sua dimora di grande successo, notevole impatto internazionale di pubblico e critica. Alla regia, dopo l’addio di Stefano Sollima, sono rimasti in due: il padovano Claudio Cupellini e Francesca Comencini, entrambi al timone per metà stagione (Cupellini gli episodi 1,2,3,7,8 e 9, Comencini gli altri). Proprio Cupellini, al quale si devono gli episodi esteticamente più rilevanti e avvincenti delle passate stagioni, non nasconde l’ottimismo per il risultato positivo anche di questa terza tranche, tenendo conto che l’impatto emozionale sconterà ovviamente qualcosa sul piano della novità assoluta, non per fortuna di quella relativa: “Infatti il rischio maggiore era quello di continuare a condurre la serie sulla fortunata sintassi delle prime stagioni. Quella fase della storia è finita e adesso c’è il bisogno di rinnovare profondamente molte cose, con ulteriori scommesse”, la sintesi del regista padovano.
Dunque, cerchiamo di capire questi cambiamenti: “Intanto la location. Ci spostiamo da Scampia e Secondigliano a Napoli città, nei quartieri più irrequieti come Forcella e Sanità, oltre a Roma e soprattutto Bulgaria, nella zona di Sofia, pur limitatamente al terzo episodio, una specie di enclave narrativa, sul quale io punto molto. Cambierà inoltre la scrittura, che diverrà più introspettiva, creando una tridimensionalità dei personaggi, un equilibrio maggiore tra storia e action. Sarà un racconto più crepuscolare, un po’ come si avverte nei western di Tommy Lee Jones e soprattutto Clint Eastwood.”
Cupellini spera che invece cessino le polemiche puntuali a ogni partenza della serie: “Spero si abbassi la litania di chi indica Gomorra come una serie negativa perché cerca di rappresentare il Male alla sua radice e nella sua essenza, una realtà che esclude di fatto i buoni come trainanti del racconto. Ma credo che stavolta tutto sarà più attenuato, la forza e il successo della serie ha già fatto capire chi aveva torto”.
Torniamo ai personaggi. Perso Pietro Savastano, scopriamo chi affiancherà Genny e Ciro nella lotta quotidiana per avvincere il pubblico: “A Forcella e Sanità vivono le baby-gang. Se la prima stagione viveva sull’immagine del Potere maschile e la seconda sulla riscossa delle donne, da Scianel a Patrizia fino ad Azzurra, la terza è l’avanzata delle nuove generazioni. Due i nuovi personaggi principali: Enzo ha il sangue blu, che è il suo soprannome, della malavita. Appartiene a una famiglia di camorristi, ma è un diseredato, perché figlio di un pentito; Valerio invece arriva da Posillipo, alta borghesia napoletana: è diverso da tutti gli altri, non fa parte di un clan, ma è pericolosamente attratto dal fascino del Male”.
E intanto Genny e Ciro, gli ormai notissimi Salvatore Esposito e Marco D’Amore, continuano a combattere: “Sarà la stagione della loro linea d’ombra, il potere da consolidare. Genny, che all’inizio era quello più debole, deve far valere la sua nuova immagine, superare il complesso di Edipo e non sentire più il fantasma del padre; Ciro, che sembrava quello più forte, dopo aver perso le battaglie e sopportato la morte di moglie e figlia, si porta appresso tutti questi drammi, diventando più tormentato, un delinquente dai turbamenti esistenziali, più fragile e disilluso”.
Gomorra non si ferma qui, Cupellini invece sì: “Credo che dopo tre stagioni sia giusto passare il testimone. La serie è stata un’esperienza professionale fantastica, ma per un regista è qualcosa di meno personale di un film. Quindi dopo “Alaska” torno a un lavoro totalmente mio. Sarà sicuramente qualcosa di particolare, tratto da una graphic novel su un mondo abbandonato e fantasma, prodotto da Indigo, un’apocalisse avventurosa dei sentimenti, girato in inglese e probabilmente all’estero”.
Le nuove vite “tranquille” di Cupellini.
  Ultimo aggiornamento: 12:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA