Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Tre capitoli di fascino per la sfida
con l'eleganza di Raffaella Curiel

Lunedì 5 Marzo 2018 di Luciana Boccardi
Mancano poche ore alla chiusura del sipario che si è aperto sul pret-à-porter  per l’autunno-inverno 2018-19 a Parigi,  dopo le giornate milanesi. Abbiamo visto di tutto e di più, collezioni importanti, collezioni innovative, collezioni trasgressive o vintage, collezioni…per burla affidate più alla spettacolarità che alla sostanza, alla qualità, allo stile. Un momento decisamente di sole nel gelo di giornate difficili e climaticamente disastrose lo abbiamo vissuto a Milano nello spazio che un fascio di luce dell’alta moda si  è ritagliato in via Montenapoleone, al numero 13, nuova sede di Curiel  dopo l’acquisizione del marchio da parte del brand cinese che  ha voluto conservare – accanto a un pret-à-porter Curiel che ha come direttore artistico Gigliola Curiel,  la figlia della famosa stilista -  la griffe Raffaella Curiel per l’alta moda in cui crede ciecamente.
E c’è davvero da crederci se consideriamo anche l’afluenza di stampa e buyers importanti nello spazio riservato per un giorno all’alta moda Curiel, con destinazione la prossima primavera estate 2018, con una collezione indimenticabile presentata nell’area giardino attrezzata per offrire un’area di verzura virtuale mentre fuori il tempo buttava gelo e neve.
Lella Curiel è qui, in questa capsule che presenta tre capitoli della sua fantasia scatenata il primo dei quali è una carrellata di immagini floreali, una ricerca sui fiori, un gioco di imitazione che consente di godere una gonna a petali cuciti in parte e lasciati liberi di volare come se fosse una rosa. Forme a tulipano, fiori importanti e fiori da campo ricamati su tessuti impalpabili e bellissimi, con accostamenti che raccontano l’esperienza ineguagliabile di Curiel.
IL secondo capitolo di questo “libro” quale vuole essere davvero la collezione elegantissima e colta di Lella Curiel è nella maestria con cui tratta il difficile gioco delle pieghe rendendole protagoniste o sommesse interpreti di un effetto ineguagliabile. Ricordiamo tutti la mano felice del primo Capucci quando con l’arte delle pieghe riusciva a stupire e affascinare il suo pubblico. Curiel oggi, nel secondo decennio del Duemila, inventa un modo tutto personale di applicare arte e abilità per abiti che sono quadri da esposizione.
Il terzo capitolo di questa collezione importante e bellissima è nel gioco di colori, primo fra tuti il viola (colore ufficiale del 2018!) raccontato nelle sfumature glicine, mauve, rosa-lilla;  il difficilissimo verde, affascinante, “colore sacro, monito e domanda, colore divino”… su questo colore estremo dalle mille sfumature Lella Curiel  gioca la carta più seduttiva del suo look. Lunghezze variate, qualche asimmetria, sovrapposizioni e trasparenze, arricciature e tagli sbiechi decisi e sapienti.
Fuori il pret-à-porter si scatena, qui nello spazio magico  di Raffaella  Curiel, in via Montenapoleone numero 13,  è tornata la moda”.  L’eleganza ringrazia.

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