Lo riconosci, dall’acconciatura a ricciolino, dall’aria birba con cui fa la radiografia "pugliese" di una bella donna, dallo scatto che sprizza energia quando coglie l’obbiettivo da colpire. E - almeno finora – vincere. Giovane? è di quelli che restano giovani per decenni. Ha tradito la vocazione che sembrava irrinunciabile, fare l’avvocato, un “mestiere” per il quale si era preparato brillantemente con una laurea e lode in Giurisprudenza accantonata per prendere in mano, con mamma e fratello, l’eredità imprenditoriale del padre, notissimo personaggio della finanza e del commercio a Lecce, dove il “nostro” si ritrovò a dirigere un impero commerciale che con il nome di White 7 si componeva di una serie di bellissime boutiques dove i marchi più prestigiosi spuntano ad ogni stagione come papaveri.
Sto parlando di Simone De Tommasi, leccese, cittadino del mondo, che come vero obbiettivo della vita ha scelto la libertà, quella che comincia dal pensiero e termina con scelte ardite, a volte dettate da pulsioni sentimentali , o meglio passionali, come il design, l’arte del comporre pezzi dettati dalla fantasia ma anche da una innegabile vena artistica insieme e contemporaneamente un senso acuto della praticità. “Pratici, belli ma anche divertenti: così devono risultare gli oggetti che accompagnano il nostro quotidiano” mi disse qualche tempo fa Simone De Tommasi a Milano, preannunziandomi il suo ingresso ufficiale nel mondo del design più attuale (senza che questo implichi l'abbandono del ruolo di imprenditore della moda già affermato).
Figlio di Osvaldo De Tommasi - un uomo che Lecce ricorda ancora come persona di grande rettitudine e intelligenza commercial - Simone ne ha raccolto l’eredità applicandosi con la più grande energia alle “avventure” intraprese. Ed eccolo ora, alle soglie dei Saloni milanesi, pronto con il prodotto che ha battezzato B-7 ovvero Berry-7 ( curioso l’insistere del numero 7 per De Tommasi !) : lampade colorate inventate “per chi non vuole morire di tristezza”, prodotte - racconta - "dialogando con laboratori di precisione meccanica, in sinergia con artigiani di nuova generazione rigorosamente pugliesi!". Si tratta di oggetti ispirati dalle icone della cultura popolare: una lampada è a forma di caffettiera, un’altra un riccio di mare o un cactus, un dolcetto con la sua base merlettata. In ogni oggetto curioso e divertente c’è l’impatto con la fantasia di un abile designer e il fantasma di un bambino che non vuole e non deve crescere e si impegna a giocare. E saper giocare bene è operazione difficile che fa bene alla vita.
Ultimo aggiornamento: 13:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi