In questa settimana in cui è emerso tutto il “fondale” della moda, e non sempre siamo sulla barriera corallina… la presentazione di Giorgio Armani ha consentito un attimo di pace, una pausa di riflessione provvidenziale in tanta esibizione di “nulla” (forse risposta all’invito divertente di Gene Gnocchi?) faceva sentire necessità. Calme, luxe et voluptè… recita l’esortazione di baudelairiana memoria , e questo è il contesto che si evince dalla collezione che il grande stilista ha firmato regalando agli occhi il piacere di qualcosa di vero. La bellezza ha un suo cotè di autenticità che la rende irrinunciabile ( e signora!) e questo è certamente uno dei segreti di Armani che sa trasferire in ogni sua creazione il dono dell’eleganza che è piacere, armonia, cultura. Quanto alla sua polemica con Gucci sarà motivo di analisi più ampia quando alla fine delle presentazioni del pret-à-porter sarà più facile spaziare su ciò che è stato.
“Nel decidere il look di questa collezione - ha detto l’ottantaquattrenne evergreen – ho voluto cogliere spunti da varie culture”: ed ecco la nuova eleganza senza frontiere che può permettersi di assemblare tutto ciò che in qualche modo racconta bellezza. Un giro del mondo in una sfilata che ha portato una ventata di eleganza onnicomprensiva, multietnica, poliedrica: colta.
L’abbattimento delle frontiere geografiche – e culturali - è stato anche il mood di Angela Missoni che già da tempo coltiva un look vagabondo che parla di nomadismo contemporaneo cogliendo spunti, dettagli, nuove forme. Il gioco per il suo guardaroba del prossimo inverno , affidato ai colori, trova nella maestria della grande figlia d’arte la risposta più positiva.
Moda per lei e moda per lui , in passerella insieme, da Ferragamo, con le collezioni rispettivamente firmate da Paul Andrew e Guillaume Mailland . La griffe che si propone da sempre a cavallo dei molti temi che la moda affronta di stagione in stagione ha firmato un inverno ammantato da grandi cappe con pantaloni alla cavallerizza che Andrew dichiara ispirati al guardaroba della “principessa” in “The Crown”: un modo elegante per dire basta a un look streetstyle che da troppe stagioni disorienta e invita al “brutto” senza pietà.
Elisabetta Franchi vuole una donna “brillante”: in tutti i capi , anche da giorno conclamato, la stilista applica qualcosa che luccichi perché questo - sostiene- è uno dei compiti della moda: riflettere la luce , non solo di luna ma del sole più alto. Quindi dimentichiamo le paillettes “da sera” e applichiamole anche nel blouson metropolitano.
Brillare, illuminare, scoppiare di luce è stato anche il mood di Chiara Ferragni , new entry nel mondo dello stilismo, anche se l’ex blogger per antonomasia, da sempre “ inventa” una moda a suo modo. E a suo modo ha anche ritenuto di presentarla facendo scendere dall’impalcatura di un palazzo in via di ristrutturazione, nel cuore di Brera , le sue modelle con i capi della collezione “Stardust”. Polvere di stelle infatti la Ferragni ha voluto spruzzare su tutti i pezzi, da quello più glamour a quello più sportivo, in un gioco affidato a materiali luminosi, riflettenti e a dettagli preziosi. Il lurex? Bene per calzini e sneakers. Paillettes e nylon laminato d’argento per i piumini. Cristalli come piovesse su felpe e capi “ginnici”, bomber, tute.
Più che altro la suspense per questa sfilata era nell’attesa che anche l’ultima delle modelle-arrampicatrici toccasse terra sana e salva.
Ultimo aggiornamento: 01:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi