Non si può negare che Bebe Vio oggi sia un personaggio tra i più accarezzati dalla popolarità: invitata ovunque (ospite anche a Parigi della sfilata Dior) per la sua eccellenza di sportiva (atleta paraolimpica superpremiata), per bravura, per tenacia, per la caparbietà e la volontà con le quali ha saputo sfidare una condizione diversamente abile che sembrava toglierle ogni possibilità di deambulazione, oggi la star veneziana ha mantenuto l’impegno preso lo scorso anno riproponendosi madrina di “Sposarsi a Venezia”, la manifestazione che presenta tutto ciò che ruota intorno al mondo delle nozze: dall’abito da sposa, al velo, ai fiori , alle bomboniere, ai regali, alla scelta della location per il rinfresco o a quella del catering e soprattutto dell’atelier sartoriale che dovrà confezionare il vestito per un giorno tra i più importanti di una vita.
Si inaugura oggi, venerdì 3 marzo, a Venezia, con il cocktail Charity Event a favore di Art4Sport, e sarà aperta al pubblico (ingresso libero) sabato e domenica, 4 e 5 marzo, negli spazi del Westin Europa & Regina.
Sull’abito di nozze sono stati versati fiumi di inchiostro, quel vestito sul quale punta in assoluto l’attenzione di tutti quando sulle note “fatali” della marcia di Mendelssohn o su una musica suggerita dalla storia d’amore che si compie con lo scambio degli anelli davanti a un altare o nelle sale laiche del palazzo comunale , quando gli sposi sono chiamati a pronunciare quel fatidico sì che dovrà (…dovrebbe!) tenerli legati per tutta la vita. Quanto allo sposo ci pensano i grandi atelier veneziani a suggerire cosa, come e perché un tight, o lo smoking, un completo degagè, fino al trasgressivo “jeans e chiodo”.
Ci sono proposte di altissima tradizione sartoriale , oppure soluzioni agili che preferiscono una mise metropolitana, acconciature studiate in modo da reggere il velo anche lunghissimo oppure simpatici caschetti da esibire appena sollevati dall’obbligo del cappellino. Testa coperta (velo, cappello, fiori o altro) sarebbe comunque d’obbligo per la sposa in questo giorno che oggi non esige più il rispetto di una formalità rigorosa ma si propone con aderenza alle abitudini, alla cultura, al carattere degli sposi. Non mancano le proposte per un viaggio di nozze , dal più costoso al più accessibile: e sappiamo tutti che lusso non è sinonimo di ricchezza ma di bellezza. Certo la bellezza ha i suoi costi, ma lusso può essere anche una soluzione di tutta semplicità che dica con eleganza la verità in un giorno destinato a restare nella memoria di parenti e amici, soprattutto dei protagonisti, gli sposi. Visitando la rassegna allestita nelle sale Westin Europa e Regina di Venezia, per la volontà costruttiva di Donatella Mola e Wladimiro Speranzoni, entrambi cuore e motore della manifestazione, quasi certamente i futuri sposi sceglieranno di sposarsi a Venezia perché non esiste al mondo location più bella e più amica per un giorno speciale. Stands, installazioni, comunicazioni da Venezia al mondo sono accompagnate da Federica Repetto, esperta di comunicazione di tutta venezianità .
Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi