Era finito in carcere per presunte violenze fisiche alla moglie davanti alla figlia minore, ma l'altra mattina, durante il processo, la cognata lo ha scagionato e il pubblico ministero ne ha chiesto l'immediata scarcerazione.
Sono passati sei mesi e il presunto aggressore non è più uscito dalla casa circondariale perché ritenuto pericoloso. Ma l'altra mattina il colpo di scena, davanti ai giudici del collegio del tribunale di Avezzano: la sorella della moglie, incalzata dalla difesa dell'imputato, avvocato Mario Del Pretaro, ha dichiarato di non aver mai assistito ad aggressioni, ma solo a litigi. Si sarebbe trattato, stando alla deposizione della donna, di semplici contrasti di coppia con scambi reciproci di offese, che a volte scaturivano dalla insofferenza della moglie e dai problemi di alcolismo del marito.
Le dichiarazioni della teste davanti ai giudici hanno fatto vacillare l'impianto accusatorio. Ed è per questo che il pm, subito dopo, ha chiesto la revoca della misura cautelare, anticipando la difesa che si è associata alla richiesta. Il tribunale di Avezzano ha disposto l'immediata scarcerazione dell'imputato, ma ritenendo ancora sussistenti indizi di colpevolezza, ha deciso, a carico dell'imputato, il divieto di avvicinamento ad una distanza inferiore a 500 metri dalla donna e il divieto di comunicare con la stessa. L'uomo è stato scarcerato dopo sei mesi e il prossimo 14 settembre verrà ascoltato dai giudici e verrà emessa la sentenza.