Un milione di api per monitorare
la qualità dell'ambiente in città

Venerdì 17 Aprile 2015 di Michele Zarpellon
Le arnie, casette per le api
4
BASSANO - La città si affida alle api per conoscere il proprio stato di salute. Da qualche giorni infatti Bassano ospita un milione di nuove api, grazie al progetto di un gruppo di apicoltori urbani, in collaborazione con l’associazione cittadina Buen Vivir. L’obiettivo? Collocare nel territorio bassanese una sessantina di arnie (che contengono circa quindicimila api l’una) che per il momento sono parcheggiate sui terreni di Villa San Giuseppe, in attesa di trovare nuova sistemazione in alcune case bassanesi.



A spiegare il progetto ci ha pensato Paolo Vangelista, 44 anni, appartenente all’Associazione regionale apicoltori. “Dopo un corso di formazione con cui abbiamo coinvolto un gruppo di appassionati e di amanti della natura sull’importanza di avere le api nel nostro territorio, siamo arrivati al momento clou del progetto. Abbiamo recuperato sessanta casette e ora le collocheremo nel territorio a una distanza di circa tre chilometri l’una dall’altra. In questo modo copriremo una vasta area con l’obiettivo di raccogliere indicazioni importanti sullo stato di salute del nostro territorio”.



Ma come funziona il progetto?



“Le api girano parecchio e portano a casa tutto quello che trovano, dai metalli pesanti ai fitofarmaci, e lo depositano nella cera e nei loro prodotti. Fra un po’ di mesi faremo delle analisi approfondite e avremo dei risultati precisi su come sta la nostra città”.



Non ci sono altri modi, meno lunghi e laboriosi, per avere indicazioni sulla qualità del nostro vivere?



“Probabilmente sì, ma con le api è tutto un altro mondo: innanzitutto immettiamo un insetto utile che rischia di scomparire, poi hanno un costo ridotto rispetto ai sistemi tradizionali di rilevazione e infine rispettiamo un dettame europeo che ci chiede di sostenere la ruralità. Detto questo, ognuno è libero di muoversi come vuole, noi abbiamo scelto un metodo assolutamente naturale e rispettoso dell’ambiente che ci permetterà di tenere sotto controllo lo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo”.



Nell’immaginario collettivo l’ape è sempre l’insetto che punge.



“Nulla di più sbagliato. E per questo stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione sulle api, per smitizzare quanto si racconta su questo insetto. Abbiamo coinvolto anche l’Istituto Parolini, il quale tiene pure lui delle arnie, e abbiamo intenzione di avviare una sperimentazione didattica in Villa San Giuseppe dove accompagnare gli studenti a conoscere il mondo delle api. Sono insetti pacifici e non hanno alcuna intenzione di pungere, anche perché se lo fanno muoiono”.



Un nuovo milione di api di che tipo?



“Ne abbiamo selezionato due tipologie, l’ape ligustica, che è quella tipicamente italiana, e l’ape carnica, meglio conosciuta come quella oltreconfine, un po’ più abituata a climi freddi. Un’arnia verrà a costare circa duecento euro e può produrre per utilizzo familiare circa trenta chili di miele all’anno”.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA