Tempio Ossario chiuso per motivi statici. Mancano i fondi per ripararlo

Venerdì 25 Luglio 2014
BASSANO - Nell'ottantesimo anniversario dell'inaugurazione del Tempio Ossario continuiamo nella sua travagliata storia. Dopo la posa della prima pietra (1908) eravamo arrivati alla fine della prima Grande Guerra con il generale Faracovi, che presiedeva il commissariato Onore ai Caduti, che si mise in contatto con l'arciprete di Bassano mons. Giambattista Gobbi, la cui famiglia aveva dato il terreno, proponendogli di ultimare la costruzione del futuro "nuovo Duomo" trasformandolo, però, viste le migliaia di salme che avevano dato la loro vita per la nostra libertà, in Tempio Ossario: qui trovarono posto le salme dei Caduti inumati nei ventuno cimiteri di guerra della zona Pedemontana.
Il 18 luglio 1929 fu firmato un accordo preliminare fra l'arciprete di Bassano, il vescovo di Vicenza, il sindaco di Bassano Guglielmo Gobbi, nipote dell'arciprete, e l'alto Commissario generale Faracovi.
Finalmente il 13 maggio 1934 avvenne la solenne inaugurazione del Tempio Ossario alla presenza di tutte le autorità militari, religiose e civili. Da ricordare, per quell'occasione, la presenza del principe Umberto di Savoia, erede al trono, accompagnato dal duca Emanuele Filiberto già comandante della 3^ Armata, di Gaetano Giardino, comandante dell'Armata del Grappa, di Emilio De Bono comandante del IX Corpo d'Armata, del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Baistrocchi ed altri numerosi ufficiali superiori.
Ora, a distanza di ottant'anni dalla sua inaugurazione, il Tempio Ossario è chiuso per motivi statici e sembra non ci siano i fondi per riparare la sua struttura interna e renderlo visitabile a tutti coloro che vogliono onorare la memoria degli oltre cinquemila caduti.
A nostro avviso questo monumento, sorto per onorare i caduti della grande guerra, che per gli anni scorsi ha avuto una costante affluenza di circa ottomila visitatori all'anno, deve essere accessibile da tutti coloro che vogliono onorare quei defunti, in particolar modo il prossimo anno in cui scade il centenario dell'inizio della prima grande guerra mondiale.
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