Il robot amico del maschio

Giovedì 18 Dicembre 2014
«La tecnica robotica permette una guarigione del tumore rispettando le stesse qualità della chirurgia tradizionale e migliora il recupero delle funzioni care al paziente». Così Antonio Celia, direttore della Struttura complessa di Urologia nella serata al San Bassiano dedicata al tumore della prostata.
«Voglio ringraziare in modo particolare l'Associazione oncologica San Bassiano onlus - ha esordito il dott. Celia - rammentando come il coinvolgimento di questi organismi serva a rafforzare il legame tra l'ospedale e i suoi utenti».
Nel corso della serata il primario, assieme ai suoi collaboratori, dott.ssa Adara Caruso, dott. Guglielmo Zeccolini e dott. Pasquale Silvestre, hanno presentato alcune relazioni, partendo dall'epidemiologia del tumore, individuando la diagnosi ed infine il trattamento terapeutico.
Dell'applicazione della tecnica robotica si parla da tempo, anche sui media non scientifici: ormai risulta il trattamento principale di questa neoplasia. E ovviamente ci si è concentrati sul robot Da Vinci, considerato, oggi, l'apparecchio più importante nella cura dei tumori prostatici e in dotazione al San Bassiano. Da ricordare che l'esperienza parte ancora nel 2007 e che in tutti questi anni molti sono stati i pazienti, in ambito nazionale e non, che sono ricorsi alle strutture bassanesi per quanto concerne l'urologia.
Per quanto riguarda la casistica nel Bassanese le cifre riportano 150 neoplasie nel 2012 e 128 nel 2013; le stime del 2014 che sta per chiudersi indicano 137 casi.
Per quanto riguarda gli interventi di prostatectomia radicale eseguiti al San Bassiano, essi sono stati 121 nel 2012, 120 nel 2013 e 133 (stima) nel 2014.(((baggiog)))